Ero per studi a Praga, prima della caduta del muro di Berlino. Una collega italiana, in occasione della visita del suo ragazzo, aveva dato una festa. C’era anche Domenico, convinto comunista.
Dopo la festa, per strada, Domenico mi chiese cos’era stata per me la serata. Ho detto tutta la mia gratitudine per la collega che era riuscita a creare un bell’incontro e anche una buona cena. E lui: “La gratitudine non costruisce il futuro. Io ho provato odio. Ci vuole odio verso chi ha qualcosa che tu non hai, per avere quell’energia che ti fa trasformare la realtà. Altrimenti non sposterai la storia neanche di un millimetro”.
Mentre Domenico seguitava il suo comizio e a bestemmiare contro chi poteva permettersi qualcosa che lui non aveva, mi rendevo conto di quanto fossimo lontani.
Pensai alle prime comunità di quelli che “erano venuti alla fede” ed erano un cuor solo e un’anima sola. In un lampo è diventato evidente che non può esistere comunismo senza la fede. Lo ascoltai con più “cuore” e vidi che ne fu grato.
Quando ho attraversato da solo il Ponte Carlo, quelle statue annerite dal tempo mi sono apparse muti spettatori della triste farsa della storia e sembrarono spronarmi a immedesimarmi in Domenico per capire cosa ci fosse dietro le sue convinzioni e fargli sentire la mia amicizia.
Foto mia: Gli strati della storia
Più che il gioco delle ideologie che mostrano la plasmabilità della massa, io direi che nella storia sarebbe da esaminare l'elemento del male, un principio distruttivo che aumenta man mano che danneggia.
RispondiEliminaIl tuo "amico" Domenico è un giovane come tanti, sull'onda della vita. Si capisce da quello che ti ha detto: l'odio di classe, uno slogan che ha avuto il suo tempo e la sua triste logica. Di Domenico ce ne sono tanti, anche oggi, con altre fissazioni...
Comunque grazie per il provocatorio post.
Vado a pubblicare questo post su facebook (come ho già fatto altre volte) per qualche altro giro...di valzer =) ciao e GRAZIE!!!
RispondiElimina"Ci vuole odio verso chi ha qualcosa che tu non hai, per avere quell’energia che ti fa trasformare la realtà. Altrimenti non sposterai la storia neanche di un millimetro”
RispondiEliminaEh ... è il ragionamento di chi ha subito tanti e troppi torti o ne ha visti tanti ad opera dei potenti (quelli a cui non si arriverà mai).
Ma ancora i Magi dicono qualcosa a questo proposito: "... e fecero un'altra strada per fare ritorno a casa"
A cui segue, oggi, "Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia" ... e la giustizia è quella espressa nella prima lettura di oggi.
C'è sempre un'altra strada (poco battuta) per fare giustizia che non sia quella della violenza e dell'odio (legittimo, umanamente legittimo) ed è una strada che cambia il mondo "sotto gli occhi dei miei nemici", ma sono occhi che non vedono, che non possono vedere quella stella che sono coloro che percorrono questa strada.
Una storia che fa pensare quella che racconti.
RispondiEliminaA me è successo questo: avevo conosciuto una ragazza russa in un viaggio e abbiamo cominciato a scriverci qualche lettera. Dopo un certo tempo silenzio. Allora sono tornato a Mosca per cercarla. Era in una specie di istituto e ha potuto parlarmi soltanto con la presenza di una guardia. Mentre la salutavo e mi mplorava di non cercarla più, con discrezione, mi ha fatto vedere le sue mani, piene di calli. Lei una dolcissima ragazza fine e delicata era sta messa fare lavori manuali solo perchè era in corrispondenza con uno dell'occidente capitalista. Che dire? Tutto si può capire, ma certe aberrazioni... gridano vendetta. la storia ha visto anche questo... ed è niente. Questa è solo la mia esperienza. Purtroppo la storia non insegna niente.
scusa lo sfogo e concedimi di restare anonimo. Comunque grazie di aver toccato l'argomento.
Carissimo Tanino, grazie per questo tuo 'credere fino alla fine'. E non perchè non si pu?o fare altrimenti, ma perchè è la cosa piu' giusta da fare.
RispondiEliminaPensavo di vederti all'incontro...