venerdì 14 ottobre 2011

Marco Amato Bettiol

Un anno fa, il 15 ottobre 2010, è arrivato alla meta Marco Amato Bettiol.
Quando, a 8 anni, ha cominciato a comunicare attraverso un computer, è stata un’eruzione: dal suo silenzio è sgorgata una grande sorprendente saggezza, una parola che, perfezionata dal dolore amato, è una luce misteriosamente necessaria e urgente per molti.
Aveva 18 anni, ma genitori, compagni di scuola, parenti, amici parlano di lui come di un maestro.
In questo blog la pagina di Marco è la più visitata.



La vita è una strada che non si ferma quando vorremmo sederci,
che molte volte non va nella direzione che avremmo desiderato,
che spesso è così in salita da lasciarci senza fiato, ma che va affrontata con lo sguardo puntato sulla meta e non solo con il capo chino,
per non inciampare sui sassi che ci intralciano il cammino.
Solo così ci si potrà sentire parte della strada che Dio ha pensato per condurci da Lui, e assaporare le Sue meraviglie
che ci alleggeriscono la vita, come le persone con cui condividiamo la via,
perché il nostro Padre celeste conosce il cuore di chi ama
e sa che da soli non si fa strada, mentre il poter essere insieme ci fa viaggiare con il vento alle spalle e godere del sole come della pioggia,
forti della comunione di coloro che con noi hanno scelto di raggiungere la vetta con l’amore reciproco.
Buon cammino a ciascuno e ricordate che siamo tutti compagni di viaggio.

                                                                                                      Il vostro Marco

vedi anche:
http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=articolo&idContenuto=29590

Foto mia, Strada romana, Monte Cavo

3 commenti:

  1. Caro Tanino, grazie per questa presentazione di Marco Amato Bettiol. Ho letto anche l'articolo che segnali. Ciò che mi è rimasto dentro è un senso di mistero, di grandezza sconosciuta... di Dio.
    Tempo fa non ero una credente. Ci sono arrivata attraverso l'amore di mio marito. Ora lui è già tra i santi in Paradiso.
    Quando si incontra l'amore si capisce il valore dei sacrifici fatti, ma si scopre soprattutto quanto sia grave l'egoismo. Ero stata tanto egoista in nome della moda e della libertà. Mio marito, con il suo amore immenso, mi ha fatto vedere i miei stessi errori. Quell'amore è stato così grande che non mi ha permesso neanche di cadere nella trappola dei rimorsi, ma mi ha dato la spinta a cominciare una vita nuova.
    Ora volevo ringraziarti per questo tuo blog che per me è come una finestra aperta verso il Cielo. Ringrazio anche quelli che ti scrivo. Sono loro che mi hanno incoraggiato a dirti qualcosa.
    buona domenica. Elvira

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  2. Ciao Tanino!
    ho letto quello che ti scrive Elvira.
    Io ho scoperto tardi chi era la ragazza che mi era stata accanto. Troppo tardi, quando lei non era più vicina a me. Quando gli altri mi parlano di lei si accende in me la gelosia e il rimorso. Lei non ha potuto insegnarmi nulla. Ero troppo chiuso in me stesso. troppo fiero del mio successo al lavoro e... con le donne. Ora saprei come amarla. Ma è tardi.
    Lezioni tremende della vita!
    Grazie a Elvira per la sincerità. E grazie a te che permetti questi sfoghi.
    G.

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  3. Accettare ed offrire - questa è la via.

    Accettare per primi noi stessi così come siamo e come l'Amore che ci ha voluti ci ama, ed anche come chi ci vuole veramente bene generosamente ci accetta.

    Offrire quello che si è e che si ha,perchè è comunque dono, e principalmente quello che ci ferisce, che ci addolora, che ci umilia, che non possiamo evitare, che ci sembra ingiusto o crudele, che desidereremmo e non possiamo avere, quello che ci delude o che sbagliamo, o, come il grandissimo Marco ci insegna, anche quello che sembra cancellare la nostra possibilità di vivere come gli altri in pienezza.

    Ma nella sua luminosissima precoce maturità umana e spirituale, lui non si nasconde e ci rivela che tutto ciò è possibile nel riconoscere e nell'affidarsi a Colui che ci ha amati ed accettati per primo, e nell'unirsi in cordata con chi ha scoperto la vera identità dell'Amore e si adopera come sa e può ad amare tutto e tutti.
    Perchè la loro serenità miracolosa, come quella di Marco, ci aiuta nel cammino, ci dà forza, speranza,ed insperata gioia di comunione!


    Grazie Tanino per offrirci questi frammenti di cristallina luce.

    Luisa

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