mercoledì 9 novembre 2011

LA VITA ... UN PRELUDIO


Rispondo a Marco 
(vedi suo commento al precedente post)

Ciao, Marco!
Mi scrivevi fra l’altro: “tu mi sembri un convinto, un accanito assertore di una vita che non finisce e consideri questa soltanto come un preludio. A cosa serve una tale concezione? A oscurare l'evidenza del niente che ci divora?".
Marco, non conosco quello che c’è dietro le tue parole, è difficile rispondere con “parole”.
Ti dico soltanto che per me è stata ed è la vita stessa a spiegarmi il senso. E se ti osservi bene, tu sai qual è il senso del tuo esistere. Lo sai, devi essere il primo a credere in te stesso. Ci sentiamo anche via mail, se vuoi.
Auguri, Tanino

Foto mia: Lago di Albano

3 commenti:

  1. Ognuno ha la sua esperienza, questa è la mia: quando ero più giovane e facevo fatica a vivere tra tante difficoltà (x colpa mia? x colpa di altri? ora ho smesso di chiedermelo) avevo un'unica certezza: DIO MI AMA. Possiamo pensare che era un ascamotage x sopravvivere ?E' vero che ora che sono circondata dall'amore dei miei figli e di mio marito quel pensiero non è più un pensiero fisso. (la gratitudine c'è, eterna anche se si stempera come i colori di un acquarello con il passare del tempo ).Con commozione devo aggiungere che quando da giovane l'ho sfidato a "esserci" in un paio di momenti di disperazione il Signore si è fatto carne, si è fatto Persona che mi ha teso una mano, preziosa x ricominciare.
    E con commozione aggiungo che quando senza sfidarLo stupidamente lo si è semplicemente pregato - in coppia - in una situazione particolare, il suo divino intervento...ci ha lasciato senza parole.
    Caro Marco, anch'io come Tanino non mi permetto di interpretare tra le righe il senso delle tue parole, e di rispondere in base a ciò che credo tu abbia voluto dire; semplicemente mi hai fatto tornare in mente quando ieri, tra me mi dicevo, mi ripetevo spesso in solitudine: "LA VITA E' DI PIU'" (nell'epoca delle lacrime)..e andavo avanti credendoci.
    Percorrendo così le strade della vita sono arrivata all'oggi (l'epoca della della gioia profonda)..e il domani è nelle mani di Dio.
    Ciao C. G.

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  2. Grazie C.G.!
    La maternità di cui ogni tua parola è carica è un segnale importante: riporta a Dio, all'Origine, alla Vita. Grazie anche da parte di Marco, ne sono certo. Tanino

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  3. Grazie Tanino!
    Mentre leggevo la tua risposta a Marco mi è venuta in mente una poesia che per me è una preghiera. Ciao, Marcello!
    ecco la poesia è di Rabindranath Tagore:


    Dammi il supremo coraggio dell'Amore,
    questa è la mia preghiera,
    coraggio di parlare,
    di agire, di soffrire,
    di lasciare tutte le cose,
    o di essere lasciato solo.
    Temperami con incarichi rischiosi,
    onorami con il dolore,
    e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
    Dammi la suprema certezza nell'amore,
    e dell'amore,
    questa è la mia preghiera,
    la certezza che appartiene alla vita nella morte,
    alla vittoria nella sconfitta,
    alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
    a quella dignità nel dolore,
    che accetta l'offesa,
    ma disdegna di ripagarla con l'offesa.
    Dammi la forza di amare
    sempre
    e ad ogni costo.

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