venerdì 14 settembre 2012

Accedere ai gusti dell'altro


Un collega, che ha preso in affitto un monolocale, mi chiede di accompagnarlo per l’acquisto di una tenda.
Nel negozio di tessuti  lui si ferma a guardare una stoffa che, secondo lui, è quella più adatta e più bella. Mi spiega come il materiale è dello spessore, del colore, del disegno giusto. Insomma gli piace quella stoffa.
Resto interdetto per il fatto che l’amico non si sia accorto che quello è un tessuto per materassi. Glielo faccio notare, ma lui continua a dire che è proprio quello che risponde al suo gusto e che sta bene con l’arredamento della stanza.
Una domanda mi attraversa la mente: “Ma chi l’ha detto che quella è una stoffa esclusivamente per materassi?” Lo incoraggio a comprare la stoffa.
Sulla strada del ritorno l’amico mi dice: “Non è che io non sappia che tutti i materassi sono fatti di questo tessuto ma il fatto che tu ti sia adeguato a me è stato un grande gesto non solo per entrare nei miei gusti ma per addentrarti nella mia logica. Questa tenda me lo ricorderà sempre. Avremmo potuto litigare per difendere le proprie ragioni… Se altri rideranno della tenda, parlerò di come si può costruire la pace”.   

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