“Fidati del tempo. Il tempo è musica; e lo spazio da cui la musica
suona è il futuro. Suono dopo suono la sinfonia si crea in una dimensione che
inventa sé stessa, che di continuo, da un’insondabile provvista di tempo, si
mette a disposizione. C’è spesso mancanza di spazio: troppo poco è la pietra
per la statua, la piazza non contiene tutta la folla. Ma quando mai il tempo è
mancato? Quando mai è finito come un filo troppo corto? Il tempo è lungo quanto
la grazia. Affidati alla grazia del tempo. Tu non puoi interrompere una musica
per afferrarla e portartela a casa: lasciala fluire e fuggire, non la capiresti
altrimenti. Non la puoi raccogliere in un unico bel accordo e possederla una
volta per sempre. Pazienza è la prima virtù di colui che vuole capire. E la
seconda è rinuncia. Poiché vedi: tu non comprendi l’arco e lo slancio della
melodia prima che l’ultimo suono non sia esaurito. Soltanto adesso che tutta è
stata suonata puoi guardare dall’alto gli accenti arcani, gli archi in tensione
e le curve della distanza; solo ciò che sprofonda nell’udito sale nel cuore. E
dunque, e tuttavia: tu non afferri invisibile nell’unità dello spirito ciò che
non hai sentito sensibile con tutti i tuoi sensi. Così l’eterno è al di sopra
del tempo, ed è la sua messe, e diventa e si realizza tuttavia solo nel
mutamento del tempo.”
Hans Urs von Balthasar, Il cuore del mondo, Jaca Book, Milano 2006, p. 20
anche tu, Tanino, hai scritto varie puntate sul tempo.
RispondiEliminapotresti indicarmele?
intanto grazie: è una riflessione che fa riflettere.
Ciao, Andrea
Fidati del tempo.Ci conto.
RispondiEliminaCome la natura compulsiva si fida della felicità. La sirena riesce a vivere senza acqua.
Gennaro