Abitavo a Roma quando Lina è nata e, rivedendola dopo molti
anni in Ungheria, dove era venuta a trovarmi, ho calcolato che gli anni passati
erano tanti.
Quella volta lei perse a Budapest un fermacapelli e,
avendolo io trovato dopo la sua partenza, immaginavo di farle una piacevole
sorpresa mettendo quell’oggetto in una scatola da gioielli. Immaginavo di
prenderla in contropiede quando avrebbe ritrovato un oggetto del quale si era
forse dimenticata e il cui valore era soltanto la sorpresa. Aspettavo
l’occasione…
Dai suoi genitori venivo sempre a sapere le tappe della vita
di Lina: laurea in medicina, lavoro, matrimonio felice.
Giorni fa, sistemando
qualcosa in un cassetto, ho rivisto la scatola
e, non avendo da tempo notizie, ho pregato per Lina, immaginandola felice nel
matrimonio e nel suo lavoro di medico.
Le cose, gli oggetti, come la musica, come gli odori hanno
il potere di renderti presenti persone lontane.
Durante il giorno il pensiero è tornato più volte a lei ed ho
rivolto a Dio una preghiera.
Oggi mi telefona un amico per comunicami la tragedia: il
marito di Lina ucciso in un incidente stradale.
La morte, pur facendo parte dell’esistenza, è sempre brutale
e non programmata. Soprattutto se si tratta di un ragazzo, sposato da poco, non
colpevole.
Mi sgomentò anche il fatto che le circostanze avevano fatto
sì che Lina fosse per me in quei giorni così presente.
Cose futili e cose utili.
RispondiEliminaQuesto ferma capelli è una cosa futile, il tuo blog va avanti per mezzo di questo fermacapelli.
Torno indietro col passato, ne sento il ricorso. Ci sono cose così evidenti che ci vengono a mancare.
Una parte di me è appoggiata alla fonte di Dio in uno scorrere eterno. Poi per gli altri è solo un continuo..... ma a prescindere della vita in cui è buono prendere ma poi finisce.
;-]
GRAZIE TANINO MOLTO BELLO QUESTO BREVE BRANO CHE IN POCHE RIGHE DESCRIVE LA ESSENZIALITA' DELLA VITA.
RispondiEliminaAGGIUNGEREI PER COMPLETARE LA BELLEZZA DI CIO' CHE CI HAI VOLUTO DONARE, UNA BREVE FRASE DI UN NOTO SCRITTORE ITALIANO: CESARE PAVESE.
CHE DICE COSI': " VIVERE E' SEMPRE UN PO' DI PIU' MORIRE ". GRAZIE!!
giovanni
/ al tempo di reciclagio non mi sento anonimo
Non è certo facile scrivere un commento ad una storia così.
RispondiEliminaCapita nella vita, che certi passaggi drammatici e forse assurdi, rimangano indecifrabile per per un periodo di tempo anche molto lungo.
Grazie comunque,
GIOVANNI
Tanino
RispondiEliminaHo finito di leggere tutto d´un fiato "Chi é Chiara per me". Grazie per il dono della tua vita.
Uniti nello stesso Ideale.
Salvatore Paruzzo
Ourinhos, Brasile
a volte sembra di poter far così poco per chi ci passa accanto. Solo un sorriso, solo una preghiera. Ma se quello è il massimo possibile, ed è la parte che ci compete, allora va bene anche così, allora non manca niente. Però quanta fiducia ci vuole per vivere così, e restare sereni!
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