martedì 11 giugno 2013

Lo spaventapasseri distratto



Stamattina una signora, che un giorno avevo incontrato in un negozio, vedendomi per strada mi ha subito salutato. Allora mi sono fermato, le ho chiesto come va la salute.
Forse non attendeva altro per aprire la diga della sua anima: 
“Se stava mejjo prima. Ho vissuto a guerra, ma nun c’era paura. Quanno c’era er coprifuoco se poteva uscì, senza paura. Ma ora chi esce? Io c’ho paura. A cattiveria s’è libberata ed è entrata nella testa di tutti. C’ho ottantasei anni, ne ho viste nella vita, ma oggi si sta preparando una rivoluzzione. Co a pensione che me ritrovo, me devo pagà tutto: affitto, luce e devo aiutare una figlia lasciata dal marito… na visita specialistica all’ospedale nun te la fanno, devi pagalla... Capisco sti poveretti che s’ammazzano pe’ niente”.
Quando, dopo un lungo sfogo, ci siamo salutati, mi son trovato dentro di me il peso di quel dolore portato con tanta dignità. Come dare voce a chi voce non ha?
Stasera tornavo a casa per una piccola stradina, dove ancora si affacciano vecchie fattorie. In una di queste c’è uno spaventapasseri che avevo fotografato e in quell’occasione avevo conosciuto la padrona, una vedova che vive per un orticello e gli animali. Mi sono soffermato a salutarla e lei mi ha raccontato che le hanno rubato 40 galline. “È successo di notte. Ho il sonno leggero, ma non ho sentito niente. Povere bestiole, chissà come le avranno trattate… Ma penso che chi è capace di rubare le galline a una povera donna deve essere disperato. Poveretto!”.
Non sapevo cosa dire. Le ho promesso che tornerò a trovarla. Mentre riflettevo sulla tristezza di una donna che da decenni teneva le galline ruspanti e viveva dalla vendita delle uova, con uno spaventapasseri così distratto da non impaurire i ladri, il cellulare mi annuncia un messaggio.
Apro e leggo ciò che mi manda un amico: una frase di Kahlil Gibran.
"Ho conosciuto il mare meditando su una goccia di rugiada".
Sì, come la donna che ha passato la guerra, o la poveretta cui rubano le galline. Nessuna tv sa registrare questi fatti. 
La vera rivoluzione non è la disperazione ma un cuore che sa capire anche il ladro disperato.  

6 commenti:

  1. E' MOLTO VERO E BELLO CIO' CHE DICI TANINO.
    FORSE MAI COME OGGI TUTTO CAMBIA, GIORNO DOPO GIORNO INTORNO A NOI CON INASPETTATA CELERITA' ....
    TUTTO CAMBIA ED ANCHE IL NOSTRO ORIZZONTE....LA NOSTRA CONSAPEVOLEZZA....LA NOSTRA CAPACITA' DI PENETRARE NELLE VICENDE UMANE, DOVREBBE SCOPRIRE NUOVI ORIZZONTI... NUOVE ATMOSFERE...NUOVE CERTEZZE...NUOVE FRONTIERE... !!! grazie

    *GIOVANNI

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  2. Triste, purtroppo vero.
    Splendida la conclusione che leggi nei fatti.
    Tu dirai che sono i fatti che te lo dicono...
    ma tua sai leggere.
    Ciao, Virginia

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  3. ognuno di noi è una goccia che cerca l'altro per diventare mare. ciao da inno

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  4. tutti noi siamo gocce in cerca delle altre per diventare mare
    ciao tanino

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  5. noi siamo goccia che vive alla ricerca delle altre per diventare mare.
    ti saluto caro amico

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  6. Caro Tanino lasciati dire che tra tutti i tuoi bellissimi post questo è per me il migliore!
    La vera rivoluzione è un cuore che sa capire anche il ladro disperato. Cercherò di avere quel cuore!
    Grazie!
    Flavia

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