Stamattina una signora, che un giorno avevo incontrato in un negozio, vedendomi
per strada mi ha subito salutato. Allora mi sono fermato, le ho chiesto come va
la salute.
Forse
non attendeva altro per aprire la diga della sua anima:
“Se stava mejjo prima.
Ho vissuto a guerra, ma nun c’era paura. Quanno c’era er coprifuoco se poteva
uscì, senza paura. Ma ora chi esce? Io c’ho paura. A cattiveria s’è libberata
ed è entrata nella testa di tutti. C’ho ottantasei anni, ne ho viste nella
vita, ma oggi si sta preparando una rivoluzzione. Co a pensione che me ritrovo,
me devo pagà tutto: affitto, luce e devo aiutare una figlia lasciata dal
marito… na visita specialistica all’ospedale nun te la fanno, devi pagalla...
Capisco sti poveretti che s’ammazzano pe’ niente”.
Quando,
dopo un lungo sfogo, ci siamo salutati, mi son trovato dentro di me il peso di quel
dolore portato con tanta dignità. Come dare voce a chi voce non ha?
Stasera
tornavo a casa per una piccola stradina, dove ancora si affacciano vecchie
fattorie. In una di queste c’è uno spaventapasseri che avevo fotografato e in
quell’occasione avevo conosciuto la padrona, una vedova che vive per un orticello
e gli animali. Mi sono soffermato a salutarla e lei mi ha raccontato che le
hanno rubato 40 galline. “È successo di notte. Ho il sonno leggero, ma non ho
sentito niente. Povere bestiole, chissà come le avranno trattate… Ma penso che
chi è capace di rubare le galline a una povera donna deve essere disperato.
Poveretto!”.
Non
sapevo cosa dire. Le ho promesso che tornerò a trovarla. Mentre riflettevo sulla
tristezza di una donna che da decenni teneva le galline ruspanti e viveva dalla vendita delle uova, con uno
spaventapasseri così distratto da non impaurire i ladri, il
cellulare mi annuncia un messaggio.
Apro
e leggo ciò che mi manda un amico: una frase di Kahlil Gibran.
"Ho conosciuto
il mare meditando su una goccia di rugiada".
Sì,
come la donna che ha passato la guerra, o la poveretta cui rubano le galline.
Nessuna tv sa registrare questi fatti.
La vera rivoluzione non è la
disperazione ma un cuore che sa capire anche il ladro disperato.
E' MOLTO VERO E BELLO CIO' CHE DICI TANINO.
RispondiEliminaFORSE MAI COME OGGI TUTTO CAMBIA, GIORNO DOPO GIORNO INTORNO A NOI CON INASPETTATA CELERITA' ....
TUTTO CAMBIA ED ANCHE IL NOSTRO ORIZZONTE....LA NOSTRA CONSAPEVOLEZZA....LA NOSTRA CAPACITA' DI PENETRARE NELLE VICENDE UMANE, DOVREBBE SCOPRIRE NUOVI ORIZZONTI... NUOVE ATMOSFERE...NUOVE CERTEZZE...NUOVE FRONTIERE... !!! grazie
*GIOVANNI
Triste, purtroppo vero.
RispondiEliminaSplendida la conclusione che leggi nei fatti.
Tu dirai che sono i fatti che te lo dicono...
ma tua sai leggere.
Ciao, Virginia
ognuno di noi è una goccia che cerca l'altro per diventare mare. ciao da inno
RispondiEliminatutti noi siamo gocce in cerca delle altre per diventare mare
RispondiEliminaciao tanino
noi siamo goccia che vive alla ricerca delle altre per diventare mare.
RispondiEliminati saluto caro amico
Caro Tanino lasciati dire che tra tutti i tuoi bellissimi post questo è per me il migliore!
RispondiEliminaLa vera rivoluzione è un cuore che sa capire anche il ladro disperato. Cercherò di avere quel cuore!
Grazie!
Flavia