Mi ricordo della storia di un prigioniero nazista. Il pover'uomo tutti i
giorni veniva torturato. Un giorno lo cambiarono di cella. Nella nuova cella
c'era un abbaino, da dove egli poteva vedere un pezzo di cielo azzurro durante
il giorno, e alcune stelle la notte. Il prigioniero rimase così affascinato da
questo spettacolo che inviò una lunga lettera a quelli di casa sua, descrivendo
la sua grande fortuna. Dopo aver letto questa storia, guardai dalla mia
finestra.
Davanti a me si estendeva la natura in tutta la sua bellezza. Ero libero,
non prigioniero, potevo andare dove volevo! E ritengo di aver provato solo una
frazione della gioia di quel povero prigioniero.
Una volta conobbi una paralitica, alla quale tutti chiedevano: “Dove
trovi questa gioia che traspare sempre dal tuo volto?”. Ed ella rispondeva
“Io ho tutto ciò che serve alla mia felicità. Posso fare le cose più belle
della vita”. Paralizzata, a letto, in un ospedale; eppure piena di gioia.
Che donna straordinaria!
La gioia non si trova all'esterno. Liberatevi da questa nozione distorta,
altrimenti non la troverete mai.
Anthony De Mello, Istruzioni
di volo per aquile e polli, p. 25-27
caro Tanino Minuta,
RispondiEliminaun'amica di Bratislava mi ha fatto sapere che è apparso il slovacco un tuo libro sulla felità. C'è anche in italiano?
Siccome lei studia italiano vorrebbe avere il testo originale.
quale il titolo?
Ciao, Ruggero M.