Gelsomina mi racconta:
“Nella nostra casa c’è un posto
incantato: il corridoio. Quando mia sorella torna dal lavoro arrabbiata, io le
vado incontro e la sua rabbia svanisce. Un giorno due amiche di mio fratello
litigavano con parolacce e stavano andando via offese, senza salutarci. Io sono
uscita nel corridoio e le ho abbracciate.
Loro si sono stupite e hanno fatto un bel sorriso, non solo a me.
Ogni volta che vedo qualcuno infuriato, triste o nervoso, lo
porto a casa mia, gli faccio attraversare il corridoio e tutto cambia”.
Le chiedo: “Ma chi ha costruito il corridoio?” Mi spiega: “Mio
nonno. Era un uomo buono e diceva che il sole ha dei raggi speciali che sciolgono
i sorrisi bloccati, muovono le mani che non salutano più, suggeriscono frasi
buone ai permalosi e cancellano dai vocabolari le parole malinconiche. Forse il
nonno ha messo tanti di questi raggi sotto i mattoni del pavimento perché ogni
volta che sono sconsolata con gli occhi abbassati, essi mi consigliano di guardare
in alto. Allora gli angeli che si affacciano dal quadretto mi sorridono. Un
giorno mi hanno rivelato un grande segreto: Gelsomina, ogni persona che
incontri ha due ali invisibili e, se vuole, può volare”.
Tanino, una delle tue meravigliose favole.
RispondiEliminaLa fantasia che si veste di poesia.
La realtà che si trasfigura in parabola.
Grazie.
Attendo una raccolta di favole.
Ciao,
Ugo