Tanino, sono una che ha letto molto di quello che scrivi. Ho l'impressione, anzi la certezza che tu piuttosto che dire qualcosa, provochi chi ti legge a comunicare. Tu sei uno che ascolta... anche se scrive, anche se cerca il meglio di quello che altri dicono: tu ascolti. Goethe affermava che “Comunicare è un bisogno, ascoltare un’arte”. Tu possiedi quest'arte. Grazie, Antonella
L'abbiamo inventato noi per avere dei punti di riferimento logici, per illuderci che gestiamo noi il mistero in cui siamo, per paura di rimanere incastrati in una ossessionante alternanza di luce e di buio che non dipende da noi, e nel momento in cui realizziamo che siamo solo di passaggio.
De Mello aveva capito perfettamente, forse perchè aveva sperimentato il contatto con l'eternità.
Ero molto piccola quando, nel pensare all'eternità, ripetevo "per sempre" un'infinità di volte, e mi pareva di entrare in un tunnel senza fine, e poi a un certo punto mi fermavo perchè la mente non reggeva più... E lo confesso, mi capita ancora adesso, e non riesco a capacitarmi di come possa esistere un 'tempo' senza tempo. Un 'tempo' in cui... da tempo vivono i miei. (Che parlano nel silenzio. O sono io che li faccio parlare? Meno male che possiamo aggrapparci alla Parola...)
facile e difficile da capire...
RispondiEliminaAngela
Tanino, sono una che ha letto molto di quello che scrivi.
RispondiEliminaHo l'impressione, anzi la certezza che tu piuttosto che dire qualcosa, provochi chi ti legge a comunicare. Tu sei uno che ascolta... anche se scrive, anche se cerca il meglio di quello che altri dicono: tu ascolti. Goethe affermava che “Comunicare è un bisogno, ascoltare un’arte”.
Tu possiedi quest'arte. Grazie,
Antonella
Ma il tempo non esiste. E' così chiaro.
RispondiEliminaL'abbiamo inventato noi per avere dei punti di riferimento logici, per illuderci che gestiamo noi il mistero in cui siamo, per paura di rimanere incastrati in una ossessionante alternanza di luce e di buio che non dipende da noi, e nel momento in cui realizziamo che siamo solo di passaggio.
De Mello aveva capito perfettamente, forse perchè aveva sperimentato il contatto con l'eternità.
Ero molto piccola quando, nel pensare all'eternità, ripetevo "per sempre" un'infinità di volte, e mi pareva di entrare in un tunnel senza fine, e poi a un certo punto mi fermavo perchè la mente non reggeva più... E lo confesso, mi capita ancora adesso, e non riesco a capacitarmi di come possa esistere un 'tempo' senza tempo. Un 'tempo' in cui... da tempo vivono i miei. (Che parlano nel silenzio. O sono io che li faccio parlare? Meno male che possiamo aggrapparci alla Parola...)
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