martedì 20 maggio 2014

la strada per... Dio


Molti eremiti abitavano nei dintorni della sorgente. Ognuno di loro si era costruito la propria capanna e passava le giornate in profondo silenzio, meditando e pregando. Ognuno, raccolto in se stesso, invocava la presenza di Dio.
Dio avrebbe voluto andare a trovarli, ma non riusciva a trovare la strada. Tutto quello che vedeva erano puntini lontani tra loro nella vastità del deserto. Poi, un giorno, per una improvvisa necessità, uno degli eremiti si recò da un altro. Sul terreno rimase una piccola traccia di quel cammino. Poco tempo dopo, l'altro eremita ricambiò la visita e quella traccia si fece più profonda. Anche gli altri eremiti incominciarono a scambiarsi visite.
La cosa accadde sempre più frequentemente. Finché, un giorno, Dio, sempre invocato dai buoni eremiti, si affacciò dall'alto e vide che vi era una ragnatela di sentieri che univano tra di loro le capanne degli eremiti. Tutto felice, Dio disse: "Adesso si! Adesso ho la strada per andarli a trovare".

                                                
                                                                            Bruno Ferrero

4 commenti:

  1. Grazie Tanino,
    i tuoi post arrivano al momento giusto nel nostro cammino: aiutano, ispirano a riflettere in solitudine e a pregare in comunità.
    C.

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  2. Tanino, tu che segui una spiritualità collettica, questo racconto ti è proprio adatto..
    Pensavo fosse una delle tue parabole... invece è di Ferrero.
    Grazie d'averla proposta e come altre cose tue, la diffonderò tra i miei alunni.
    Ciao, Giorgia

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  3. Tanino,
    non sono uno che cerca Dio. La vita mi dà quello che voglio e la rispetto.
    Ti scrivo perché mia figlia adolescente ha domande a cui non so rispondere e le è stato segnalato il tuo blog. Così lo leggo anch'io.
    Devo dirti che mi son trovato in un mondo lontanissimo eppure vicino alla mia sensibilità. Tutto quello che proponi ha evidentemente un motivo, una visione del mondo... e sono contento che mia figlia ti segua.
    Ma qualche domanda è nata in me e non sono ancora pronto per formularla.
    Ti scrivo soltanto per ringraziarti perchè tu eserciti un tipo di paternità che supplisce alle lacune di molti come me.
    Da impresario non lascio tempo al silenzio e alle rilessioni, ma i figli che crescono mi mettono alla prova.
    Ciao, Tanino.
    con tutta la mia stima,
    Isidoro

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