ciao, Giorgio! Ti racconto questa: Ero in Ungheria anni fa e una collega, specialista di Pirandello, mi ha dato da leggere alcuni suoi lavoro fatti sul drammaturgo agrigentino. Ho fatto delle domande a questa collega e ho visto che alcuni punti, alcune sfumature della cultura siciliana, o meglio, agrigentina, non erano state colte. E per certi impercettibli segni ci vuole un decodificatore sper specializzato. Ho notato in quella occasione che Pirandello può essere letto a vari strati e ogni strato è esaustivo, appagante, completo. Secondo me, siciliano e agrigentino, la grandezza di Pirandello è quella di essere riuscito a osservare l'agrigentinità da fuori, da un punto di vista obiettivo e nello stesso tempo parlando dal cuore della cultura che l'ha formato. E' un paradosso! Si comprende così il Nobel. Grazie, Giorgio, giusto per dire qualcosa... saluti, Tanino
grande Pirandello, della tua Agrigento!
RispondiEliminatu, come agrigentino che mi dici?
Giorgio S.
ciao, Giorgio!
RispondiEliminaTi racconto questa: Ero in Ungheria anni fa e una collega, specialista di Pirandello, mi ha dato da leggere alcuni suoi lavoro fatti sul drammaturgo agrigentino.
Ho fatto delle domande a questa collega e ho visto che alcuni punti, alcune sfumature della cultura siciliana, o meglio, agrigentina, non erano state colte.
E per certi impercettibli segni ci vuole un decodificatore sper specializzato.
Ho notato in quella occasione che Pirandello può essere letto a vari strati e ogni strato è esaustivo, appagante, completo.
Secondo me, siciliano e agrigentino, la grandezza di Pirandello è quella di essere riuscito a osservare l'agrigentinità da fuori, da un punto di vista obiettivo e nello stesso tempo parlando dal cuore della cultura che l'ha formato.
E' un paradosso! Si comprende così il Nobel.
Grazie, Giorgio, giusto per dire qualcosa...
saluti,
Tanino