Quando nel giugno
del 1987 papa Giovanni Paolo II pregò sulla tomba di Jerzy Popiełuszko, il
sacerdote polacco non era stato ancora dichiarato beato. Ciò avverrà il 6
giugno 2010.
Jerzy Popiełuszko
aveva 37 anni, quando la sera del 19 ottobre 1984, di ritorno da un servizio
pastorale, fu rapito e bastonato a morte da funzionari del regime contro cui il
prelato era diventato un’audace sfida, essendosi messo dalla parte dei
lavoratori di Solidarność, il sindacato dei lavoratori
guidato da Lech Wałęsa.
Padre Popiełuszko aveva raggiunto una certa fama, e non solo in Polonia, per le sue omelie sulla giustizia e sulla dignità dell’uomo.
Le 400.000
persone che hanno partecipato ai funerali costituirono un evento che certamente non
passò inosservato. Come non passò inosservato che gli autori dell’assassinio,
condannati a 25 anni di carcere, furono lasciati liberi dopo un anno, grazie a
un’amnistia.
Comincio a
conoscere questo popolo e l’idea che i polacchi potessero essere stati capaci
di compire un tale assassinio mi sembra inconcepibile. Eppure le ideologie
quando diventano assolute prendono lo spazio della ragione.
Grazie, Tanino, non sapevo di questo martire.
RispondiEliminaDici bene: quando le ideologie...
Ma vedo che non solo le ideologie, ma la moda, le abitudini... se non hanno un terreno critico crescono e invadono altri spazi annebbiando la vista.
Ho figli adolescenti e tutto l'impegno mio e di mia moglie è quello di aiutarli a essere obiettivi, critici e giusti.
Comunque grazie,
Pasquale
Senza parole!
RispondiEliminaDavanti ad ogni "Caino" non ci sono parole...
Neanche il disprezzo resiste.
Neanche le bestie sanno essere così.
Sono andata a leggermi qualcosa su questo martire.
Non so cosa dire e le barbarie sulla terra non sono finite.
Grazie, Serena