lunedì 11 gennaio 2016

La storia di Cadi e Mosè

Un amico, Celso, missionario nella Guinea Bissau, mi scrive raccontandomi una storia:
«Una sera, dopo la Messa, due signore vennero nell’ufficio parrocchiale. Una la conoscevo bene, perché frequenta la chiesa ed è membro attivo della nostra parrocchia. L’altra signora, mussulmana, sua amica, mi disse di chiamarsi Cadi. Non l’avevo mai vista. Aveva um bambino in braccio, di 4 mesi.
Mi raccontò subito la storia: si trovava in città quando una ragazza le chiese se poteva tenerle il bambino. Appena lo prese nelle sue braccia, la ragazza scomparve. Cadi non sapeva che fare, dal momento che il bambino aveva pochi giorni. Lo portò all’ospedale, e subito un medico si prese cura di lui. Non solo, ma le diede anche dei soldi per comperare un biberon e del latte. Dopo pochi giorni Cadi portò il bambino a casa sua, dal momento che nessun si faceva vivo. Ha già quattro figli, e questo sarebbe il quinto. Ha pensato di dargli il nome di Mussa (Mosè) perchè salvato miracolosamente.
Mi diceva che non poteva abbandonare questo bambino, anche se non sa da dove viene. “E’ Dio che me lo ha dato”, diceva, “lo tratterò come fosse mio”. Mi chiedeva se avessi del latte per bambini. Oggi sono andato a comperare del latte adatto ai bambini di pochi mesi.

Credo proprio che Cadi, anche se probabilmente non sa del Giubileo, stia mettendo in pratica la misericordia».   

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