sabato 24 settembre 2016

Quando tutto crolla



Nella hall dell’aeroporto, in attesa dell’imbarco per la mia destinazione, rivolgo a un’anziana signora la richiesta di custodirmi la valigia intanto che vado al bar. Le chiedo se ha bisogno di qualcosa, ma lei risponde che non ha bisogno di nulla.
Ritorno e le offro dell’acqua presa per lei. La beve con dignità. Mi domanda se per caso vado alla stessa sua destinazione. Non è la stessa meta.
Vengo a sapere che va a trovare una figlia ricoverata in un istituto di riabilitazione per un grave ictus.
La signora piange mentre parla: “Una figlia che si è spesa sempre per gli altri e ora questa malattia in giovane età.”
Di fronte al dolore degli altri non si hanno mai parole giuste. L’ascolto amorevole è indovinato.
Vorrei chiederle se è credente, ma è lei stessa a informarmi della sua profonda fede e dell’attività di catechista della figlia. “Ma ora non ha neanche il coraggio di andare alla Messa. Le è crollato tutto”.
Le assicuro che mi impegno a pregare e a chiedere per la figlia la giusta pace. È facile ricordare il nome della figlia, ha lo stesso mio santo protettore.
Quando la fila per l’imbarco è quasi alla fine, saluto la signora.
Mentre mi abbraccia: “La ringrazio, mi sento consolata!”
Mi avvio all’aereo e nel finger ho una forte sensazione di sacralità, quasi che tutti fossimo oranti in processione…





4 commenti:

  1. Grazie Tanino di questa tua vicenda.
    Si vede che tu hai gli occhi aperti e aiuti anche gli altri ad aprirli.
    E' ammirevole, e fa riflettere, il fatto che basta un gesto e si aprono delle porte.
    Grazie,
    Silvano

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  2. Mi unisco nella preghiera per questa figlia e questa madre.
    Gli incontri non avvengono mai per caso.
    Buona domenica
    sinforosa

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  3. Grazie!, SNFOROSA, si allarga il raggio della preghiera... e la sua forza.
    Tanino

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  4. Grazie Tanino di questa storia semplice e toccante.
    Certo hai occhi e vedi.
    Ciao,
    Silvia

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