martedì 13 settembre 2016

Sete di infinito




Ora che abbiamo pienamente assaporato le promesse della libertà illimitata, cominciamo a capire di nuovo l’espressione “tristezza di questo mondo”.
I piaceri proibiti hanno perso la loro attrattiva appena han cessato di essere proibiti. Anche se vengono spinti all’estremo e vengono rinnovati all’infinito, risultano insipidi perché sono cose finite, e noi, invece, abbiamo sete di infinito.


                            Joseph ‎Ratzinger

3 commenti:

  1. Si potrebbe aprire un discorso senza fine...
    Cos'è questa sete di infinito?
    Insoddisfazione? Brama di possesso? Idealizzazione divenuta patologia?
    Certo se ne parlassi ancora, Tanino...
    Ti sono grato sempre,
    Ludovico

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  2. Ludovico, non voglio precedere Tanino, ma ti direbbe quello che dice S. Agostino:
    "ci hai creati per te e il nostro cuore è senza pace finché non riposa in te".
    Forse è tutto qui il mistero.
    Ciao,
    Serena

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  3. Grazie Ludovico e Serena.
    In me sperimento che la sete di infinito è voglia di camminare ancora, di non fermarmi.
    Tante volte sarebbe facile fermarmi e appropriarmi di ciò che credo di aver raggiunto.
    La strada non è ancora finita.
    Questo mi mette in ascolto e nella vigilanza.
    Auguri,
    Tanino

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