Quel giorno il congresso si era prolungato e quando fu
ora di tornare all’alloggio mi resi conto che non avevo né un mezzo né qualcuno
che mi desse un passaggio. In quella zona non c‘erano bus, almeno a quell’ora,
e la strada è notoriamente pericolosa perché non ci sono marciapiedi. Di
incidenti ne sono successi.
C’era poco da tergiversare. Mi incamminai nel buio.
Dal cancello di una delle ville uscì un cagnolino bianco.
Giocai un po’ e ripresi il cammino. Dopo una ventina di metri mi accorsi che il
cagnolino mi stava seguendo. Ritornai indietro per farlo rientrare nel suo
cancello. Ci riuscii.
Ma quale fu la mia sorpresa, dopo una quarantina di
passi, vidi che il cagnolino stava correndo verso di me.
Feci finta di non vederlo e proseguii il mio cammino per
quella strada pericolosa. Ero anche preoccupato che il cane finisse sotto una
macchina. Ma lui, imperterrito, gironzolava avanti e indietro.
In quella strada ci sono dei tratti dove non c’è
assolutamente nessun margine tra la strada e le mura delle ville. Allora nelle
curve presi il cagnolino in braccio.
Dopo un’ora e mezza di strada arrivammo al giardino
antistante l’alloggio. Cercai una scatola di cartone per sistemare il mio amico
in qualche angolo e poi salii in camera per qualche biscotto da dargli da
mangiare. Quando tornai alla scatola, il cagnolino non c’era. Lo chiamai, guardai in strada, ma non vidi nulla.
Il cagnolino aveva compiuto il suo compito. Restai a
passeggiare nel giardino incredulo e felice, meravigliato e addolorato…
insomma, quel cane bianco che saltellava davanti o dietro di me, mi aveva
aiutato. Avevo notato che le macchine rallentavano appena ci vedevano
all’orizzonte.
Quella sera, nonostante l’impegnativa giornata, non
presi sonno. Mi tornarono in mente certi fatti che mio padre raccontava con gli
animali. Fatti che incantavano perché non erano favole.
Grazie Tanino, di questa tua storiella.
RispondiEliminaImmagino dove possa essere accaduta.
Come tu dimostri, con le tue storie, non c'è da capire ma da stare ai fatti.
Non bisogna dedurre niente, solo essere felici di ciò che accade e se una lezione vogliamo trarne è quella di essere immersi nell'Amore.
Chiamalo come vuoi, ma è Amore.
Dove hai fatto questa foto simpatica?
Ciao
Caterina
Buongiorno, Caterina!
RispondiEliminaLa storiella è avvenuta ai Castelli Romani...
Il cagnolino della foto, che non è bianco, è sulla piazzetta antistante il teatro di Fiuggi.
Hai ragione... siamo immersi in una grande Realtà.
Ogni nostra storia fa parte della Sua Soria.
Buona giornata,
Tanino