sabato 22 aprile 2017

Il fattore religioso...



Oggi predomina la convinzione che il fattore religioso è un dato di fondo utopico dell’essere umano. Dopo che l’ondata critica della religione fatta da Marx, Nietzsche, Freud e Popper si è placata, possiamo dire che i critici non sono stati abbastanza critici.
In fondo, tutti loro si sono affaticati su un equivoco. Hanno voluto collocare la religione dentro la ragione, il che è fonte di molti malintesi. Questi critici non si sono resi conto che il luogo della religione non sta nella ragione, anche se possiede una dimensione razionale, ma nell’intelligenza cordiale, nel sentimento oceanico, in quella sfera dell’umano dove emergono le utopie. Bene diceva Blaise Pascal, matematico e filosofo, nel famoso frammento 277 dei suoi Pensées:
“È il cuore che sente Dio, non la ragione”. Credere in Dio non è pensare Dio, ma sentire Dio a partire dalla totalità del nostro essere.




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