Il
cancro lo aveva consumato. Un giorno G. mi confidò che secondo lui la malattia
era un castigo di Dio. E mi raccontò ciò che non sapevo. Anni prima in un
incidente aveva ammazzato un uomo. Non importava se l’uomo fosse ubriaco, il
fatto era successo e il ricordo lo tormentava.
Non
sapevo cosa dire. Un Dio che castiga non è cristiano pensarlo. Come farglielo
capire?
Certamente
G. si rese conto che quanto mi aveva confidato aveva provocato in me una certa
tristezza e cercò in tutti i modi di “consolarmi”. Questo fu il punto culmine:
“Ho capito – disse – se io di fronte alla tua tristezza provo dolore… tanto più
Dio di fronte ai miei rimorsi. Non ho creduto abbastanza al suo amore”. Con la
serenità ritrovata trascorse gli ultimi giorni dando coraggio e gioia a quanti
andavano a trovarlo.
Grazie Tanino.
RispondiEliminaCredo di sapere di chi si tratti. Ne hai parlato nel libro "l'emigrante e i suoi amici".
Forte e drammatica esperienza di luce e di fede.
Ciao,
L.
Grazie Tanino,
RispondiEliminamistero di fede e abbandono in Dio.
Capisco che non è facile credere all'Amore...
Buona giornata,
Ludovico
(spero sarai in vacanza)
Carissimo Ludovico,
RispondiEliminaeccomi.
Sono stato a dei campeggi di giovani che mi hanno arricchito di gioia e speranza.
La mia vacanza sarà più tardi.
Buon riposo a te e famiglia,
Tanino
Tanino, parli di una pubblicazione?
RispondiEliminaDove la trovo? in internet non c'è.
Laura
Sì, hai ragione Laura.
RispondiEliminaE' stata una pubblicazione ad uso interno del Movimento dei Focolari.
é tradotta in ungherese e slovacco, ma sempre ad uso interno.
Mi dispiace,
Tanino
Non ci sono parole soltanto: GRAZIE!
RispondiEliminaMauro
Tanino, con storie come quella di G. e di Carlotta tu apri un argomento della fede che è difficile.
RispondiEliminaIn questa stagione di grande razionalità scientifica e tecnica queste dimensioni sono lontane dalla vita.
Eppure la credibilità viene dalla vita.
Non è facile...
Ma tu hai coraggio e insisti.
Comunque ti sono grato.
Eugenio R.
Storie come questa fanno riflettere.
RispondiEliminaLa fede! Così difficile credere a un dio che ti ama come un padre.
E' più vicino al nostro pensiero un dio che ti giudica e ti condanna o ti premia...
Storia che non lascia tranquilli.
Parla ancora di questo dio che ama.
Roberta