giovedì 28 dicembre 2017

Tempi duri per la Chiesa?

La tomba di Carlo Carretto a Spello

Può darsi che sia vero che la Chiesa avrà tempi duri, come Israele ebbe ai tempi della deportazione (quante profezie amare ed ingenue circolano nel sottobosco delle parrocchie!). A me tutto questo non dice molto perché Cristo mi ha libe­rato proprio dalla paura. Io mi sento assicurato e confortato dal passaggio di Gesù nella mia vita. Se si chiude un seminario non mi viene alla mente di dubi­tare che mi mancherà un prete a darmi l’Eucaristia. Se si vende il Vaticano non tremo pensando che tutto è fini­to e che Dio è stato vinto dal male… Sì, ho tanta speranza! Ed è la speranza vera, quella non fondata sull’ottimismo umano ma nata dalla contraddizione e debolezza mia, dalle con­traddizioni e debolezze della Chiesa e dalla visione della Babele del mondo di sempre. Ho la speranza che non si fonda più sulle mie forze o sulle forze organizzate della Chiesa ma solo sul Dio vivente, sul Suo Amore per l’uomo, sulla Sua azione nella storia, sulla Sua Volontà salvifica.
fratel Carlo Carretto

tratto da Padre mio mi abbandono a te, Città Nuova Ed., 2008

4 commenti:

  1. Condivido appieno. Tanino sempre grazie. Carlo

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  2. Grande Carretto!
    Un vero profeta. Coraggioso e puro.
    Grazie Tanino di questa scelta.
    E vorrei incoraggiati a citarlo più spesso.
    Ciao, Ermanno

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  3. Grazie Carlo ed Ermanno.
    Ho ripreso in mano "Lettere dal deserto" e mi sembra di una tale attualità...
    Evidentemente i profeti hanno parte che oltrepassano il tempo.
    Buon anno nuovo,
    Tanino

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  4. Credo proprio che sia la frase giusta di cui molti fedeli debbano farsela propria. Grazie di cuore Fratel Carretto

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