L'amore che non si rinnova ogni giorno diventa un'abitudine e si trasforma in schiavitù.
giovedì 31 ottobre 2019
martedì 29 ottobre 2019
L'anima del genio
Non è un elevato grado di intelligenza, e nemmeno l'immaginazione, e nemmeno le due cose assieme che creano un genio.
Amore, amore, amore, quella è l'anima del genio.
domenica 27 ottobre 2019
La solitudine dell'Uomo
La mia fragilità mi porta ad amare, dunque l'amore è la risposta a un bisogno, nato dalla fragilità, dalla percezione che senza l'altro il mio essere nel mondo è votato solo alla morte, al non esserci; e la solitudine dell'uomo di vetro è la peggiore delle malattie, delle malattie del vivere.
sabato 26 ottobre 2019
Non basta deplorare...
Non basta deplorare e denunciare le brutture del nostro mondo. Non basta neppure, per la nostra epoca disincantata, parlare di giustizia, di doveri, di bene comune, di programmi pastorali, di esigenze evangeliche. Bisogna parlarne con un cuore carico di amore compassionevole, facendo esperienza di quella carità che dona con gioia e suscita entusiasmo; bisogna irradiare la bellezza di ciò che è vero e giusto nella vita, perché solo questa bellezza rapisce veramente i cuori e li rivolge a Dio.
Carlo M. Martini, Quale bellezza salverà il mondo? Lettera pastorale anno 1999-2000, Milano 1999, pp. 12-13.
venerdì 25 ottobre 2019
La nascita di un uomo
Non c'è nulla tanto lento quanto la vera nascita di un uomo.
Marguerite Yourcenar (1903-1987), scrittrice francese
giovedì 24 ottobre 2019
mercoledì 23 ottobre 2019
Perché sono ottimista
Qualcuno mi chiede perché sono ottimista.
Ho risposto per "titoli" e offro ad altri il mio pensiero:
Mi guardo attorno, ascolto la TV, accendo la radio, leggo i rotocalchi, ascolto la gente che parla nei tram, sui treni… e mi sembra di poter raccogliere alcuni pensieri:
· È finito il tempo dei parolai, di quelli che si erano preso il potere di definire l’uomo.
· Nessuno sale più in cattedra, in pulpito, nei palchi dei comizi per dire quello che si deve fare o non fare, distribuendo premi e condanne. Chi lo fa è ridicolo.
· Sono finiti chissà dove i venditori di felicità, di successo facile.
· Sono svaniti nella loro nebbia mefitica i profeti universali che aprivano scuole di libertà che toglievano la libertà.
E allora?
Dopo una tragica stagione che Terzani ha definito criminale “tutti diventiamo sempre più complici del più semplice dei crimini, l’indifferenza”:
· Siamo poveri ma sempre più prossimi alla nostra immagine.
· “Il regno di Dio è dentro di voi” è la luce di cui ciascuno è portatore e responsabile.
Questa la ragione del mio ottimismo.
martedì 22 ottobre 2019
La disumanità dell'uomo
La disumanità dell'uomo verso l'uomo non si materializza soltanto negli atti corrosivi dei malvagi.
Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.
Martin Luther King
Si materializza anche nella corruttrice inattività dei buoni.
Martin Luther King
lunedì 21 ottobre 2019
La vita e gli anni
Alla fine, ciò che conta non sono gli anni della tua vita,
ma la vita che metti in quegli anni.
Abraham Lincoln
domenica 20 ottobre 2019
Divenire preghiera
Il teologo Paolo Squizzato, nel suo commento al Vangelo di oggi, parla della preghiera. Ne prendo un breve stralcio ma suggerisco la lettura dell'intero commento.
https://www.paoloscquizzato.it/omelie/omelia-xxix-domenica-to-anno-c vedi
… la questione non è ‘pregare’ ma divenire preghiera.
La preghiera è uno spazio di vuoto, di silenzio, di non attività, scevro di parole, immagini, concetti, idee e addirittura di ‘preghiere’, affinché il Dio già presente in noi possa finalmente compiersi, dilatarci e illuminarci. Infatti la Vita, la Luce, l’Amore, quella stessa energia che creò l’universo ora è dentro di noi, e se vi entriamo in contatto per via di consapevolezza, attraverso la spogliazione dell’Ego, allora saremo ricreati anche noi, diveniamo ogni momento ‘nuova creatura’, e cominceremo a vivere nel mondo della nostra stessa preghiera, ossia da vivi, illuminati, forti di quella energia dell’Amore che ci portiamo dentro.
Con la preghiera, «moriamo a noi stessi e risorgiamo oltre i nostri personali limiti a nuova vita in Cristo Gesù. Sappiamo bene che la sua vita presente in noi, il suo Spirito che inabita i nostri cuori, sono reali ed energia indispensabile alla nostra crescita» (John Main).
La preghiera è uno spazio di vuoto, di silenzio, di non attività, scevro di parole, immagini, concetti, idee e addirittura di ‘preghiere’, affinché il Dio già presente in noi possa finalmente compiersi, dilatarci e illuminarci. Infatti la Vita, la Luce, l’Amore, quella stessa energia che creò l’universo ora è dentro di noi, e se vi entriamo in contatto per via di consapevolezza, attraverso la spogliazione dell’Ego, allora saremo ricreati anche noi, diveniamo ogni momento ‘nuova creatura’, e cominceremo a vivere nel mondo della nostra stessa preghiera, ossia da vivi, illuminati, forti di quella energia dell’Amore che ci portiamo dentro.
Con la preghiera, «moriamo a noi stessi e risorgiamo oltre i nostri personali limiti a nuova vita in Cristo Gesù. Sappiamo bene che la sua vita presente in noi, il suo Spirito che inabita i nostri cuori, sono reali ed energia indispensabile alla nostra crescita» (John Main).
sabato 19 ottobre 2019
Come si comprende la vita
La vita si comprende a partire dalla sua meta. Dal suo traguardo, si intuisce il percorso da fare. La semina si giudica dalla raccolta, dalla mietitura… Quando si sta davanti alla vita, è facile filosofare. Alcuni, constatando che hanno scelto una strada che non porta alla vita vera, per mancanza di umiltà nel riconoscere i propri sbagli, cominciano a filosofare per giustificare i loro passi. E spesso una giustificazione del genere è il tentativo di rendere regola il loro modo di fare, di farlo vedere non solo normale, ma addirittura conveniente.
Marko Ivan Rupnik, L’arte della vita, Lipa, Roma 2011.
venerdì 18 ottobre 2019
giovedì 17 ottobre 2019
Non togliermi neppure una ruga.
Non togliermi neppure una ruga.
Le ho pagate tutte care.
Anna Magnani (1908-1973), attrice italiana
Foto da internet
mercoledì 16 ottobre 2019
Quando non ricevi mai lettere d'amore
Quando non ricevi mai lettere d’amore,
devi far finta che qualsiasi cosa sia una lettera d’amore.
(Charlie Brown)
Charles M. Schulz (1922-2000),
fumettista statunitense, creatore dei Peanuts.
martedì 15 ottobre 2019
Il tempo perso per la rosa
È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante.
Antoine de Saint-Exupéry
lunedì 14 ottobre 2019
Scelta irreversibile
C'è il momento in cui ogni scelta diventa irreversibile.
da Archivi del Nord
Marguerite Yourcenar (1903-1987), scrittrice francese
sabato 12 ottobre 2019
Se mi chiudo...
Se mi chiudo nel mio io, anche adorno di tutte le virtù, ma non partecipo all'esistenza degli altri, se non sono sensibile e non mi dischiudo agli altri, posso essere privo di peccati eppure vivo in una situazione di peccato.
Giovanni Vannucci (1913-1984), teologo italiano.
venerdì 11 ottobre 2019
giovedì 10 ottobre 2019
Lo sguardo a ciò che non si vede
…mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
San Paolo, 2 Corinti 4,18.
mercoledì 9 ottobre 2019
Dal diario dal carcere di Bonhoeffer
Resta un’esperienza di eccezionale valore l’aver imparato infine a guardare i grandi eventi della storia universale dal basso, dalla prospettiva degli esclusi, dei sospetti, dei maltrattati, degli impotenti, degli oppressi e dei derisi, in una parola, dei sofferenti…
Se, anzi, la sofferenza personale è diventata una buona chiave, un principio fecondo nel rendere il mondo accessibile attraverso la contemplazione e l’azione: tutto questo è una fortuna personale. Tutto sta nel non far diventare questa prospettiva dal basso un prender partito per gli eterni insoddisfatti, ma nel rispondere alle esigenze della vita in tutte le sue dimensioni; e nell’accettarla nella prospettiva di una soddisfazione più alta, il cui fondamento sta veramente al di là del basso e dell’alto.
Dietrich Bonhoeffer da Resistenza e resa, (diario dal carcere).
martedì 8 ottobre 2019
Vivere la fede (papa Francesco)
…vivere la fede a contatto coi bisognosi è importante per tutti noi.
Non è un’opzione sociologica, non è la moda di un pontificato,
è un’esigenza teologica.
Papa Francesco, 18 Nov. 2018
lunedì 7 ottobre 2019
La salvezza
La salvezza è acquisita una volta che lo specchio interiore del cuore si trovi in stato di pulizia tale da riflettere nuovamente la bellezza dell’immagine di Dio con cui gli esseri umani furono originariamente creati.
Efrem il Siro (306-373), santo, teologo, scrittore
sabato 5 ottobre 2019
Le estati volano
Le estati volano sempre… gli inverni camminano. (Charlie Brown)
Charles M. Schulz (1922-2000),
fumettista statunitense, creatore dei Peanuts
giovedì 3 ottobre 2019
L'infanzia e la vecchiaia
L'infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono ma sono i due stati più profondi che è dato di vivere.
da Archivi del Nord
Marguerite Yourcenar (1903-1987), scrittrice francese
mercoledì 2 ottobre 2019
Si serve l'uomo nella sua totalità (Camus)
Si serve l’uomo nella sua totalità o non lo si serve per nulla. E se l’uomo ha bisogno di pane e di giustizia e se si deve fare quanto occorre per soddisfare questo bisogno, egli ha anche bisogno della bellezza pura, che è il pane del suo cuore. Il resto non è serio.
Albert Camus (1913-1960), drammaturgo e romanziere francese.
martedì 1 ottobre 2019
Parola di Vita - Ottobre 2019
“Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato” (2 Tm 1,14).
L’apostolo Paolo scrive a Timoteo, suo “figlio nella fede”1, con cui ha condiviso la sua attività evangelizzatrice ed al quale ha affidato la comunità di Efeso.
Sentendosi vicino alla morte, Paolo lo incoraggia in questo impegnativo compito di guida. Timoteo infatti ha ricevuto un “bene prezioso”, cioè il contenuto della fede cristiana, così come gli apostoli lo hanno trasmesso, ed ha la responsabilità di comunicarlo a sua volta, fedelmente, alle generazioni successive.
Per Paolo ciò significa proteggere e far risplendere il dono ricevuto, disposto anche a dare la vita per diffondere la lieta notizia che è il Vangelo.
“Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato”.
Paolo e Timoteo hanno ricevuto lo Spirito Santo come luce e garanzia per il loro insostituibile compito di pastori ed evangelizzatori. Attraverso la loro testimonianza e quella dei loro successori, l’annuncio del Vangelo è arrivato fino a noi.
Allo stesso modo, ogni cristiano ha la sua “missione” nella propria comunità sociale e religiosa: costruire una famiglia unita, educare i giovani, impegnarsi nella politica e nel lavoro, prendersi cura delle persone fragili, illuminare la cultura e l’arte con la sapienza del Vangelo vissuto, consacrare la vita a Dio per il servizio dei fratelli.
Anzi, secondo le parole di papa Francesco ai giovani, «[...] ogni uomo e donna è una missione [...]»2. Il mese di ottobre 2019 è stato proclamato dalla Chiesa Cattolica “Mese missionario straordinario”. Può essere anche per noi l’occasione di rinnovare consapevolmente l’impegno a testimoniare la nostra fede, con il cuore aperto e dilatato dall’amore evangelico che genera accoglienza, incontro e dialogo3.
“Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato”.
Ogni cristiano è “tempio” dello Spirito Santo, che permette di scoprire e custodire i “beni preziosi” che gli sono affidati, per farli crescere e metterli al servizio di tutti. Il primo di questi “tesori” è la fede nel Signore Gesù. Occorre che noi cristiani la risvegliamo e la nutriamo con la preghiera, per poi comunicarla attraverso la testimonianza della carità.
Racconta J. J., un sacerdote ordinato da poco: «Mi è stata affidata la cura dei fedeli di una grande chiesa cattolica in una metropoli brasiliana. L’ambiente sociale è molto difficile e spesso le persone che incontro non hanno una identità religiosa definita; per questo partecipano sia alla messa che ad altre antiche cerimonie tradizionali. So di essere responsabile di trasmettere la fede cristiana nella fedeltà al Vangelo, ma desidero anche che tutti si sentano accolti in parrocchia. Ho pensato che, per valorizzare le radici culturali di queste persone, la celebrazione della messa poteva essere più festosa ed animata da strumenti musicali tipici delle loro culture. È una sfida impegnativa, ma che rende tutti felici perché, invece di dividere la comunità, ci unisce in ciò che abbiamo in comune: la fede nel Dio che ci dona la gioia».
“Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato”.
Un altro tesoro inestimabile che abbiamo ricevuto da Gesù stesso è la sua parola, che è parola di Dio.
Questo dono «[...] comporta da parte nostra una grande responsabilità [...]. Dio ci ha dato la sua parola perché noi la facessimo fruttificare. Egli vuole vedere attuata nella nostra vita e nella nostra azione nel mondo quella trasformazione profonda, di cui essa è capace. [...]. Come vivremo allora la Parola di vita di questo mese? Amando la parola di Dio, cercando di conoscerla sempre meglio e soprattutto mettendola in pratica con sempre maggiore generosità, in modo che essa diventi realmente il nutrimento base della nostra vita spirituale, il nostro maestro interiore, la guida della nostra coscienza, il punto di riferimento incrollabile di tutte le nostre scelte e di tutte le nostre azioni. [...] Nelle coscienze c'è tanto smarrimento e confusione, tutto tende a relativizzarsi e ad annebbiarsi. Vivendo la parola di Dio non solo saremo muniti contro questo grave pericolo ma, secondo la significativa espressione di Gesù (cf Mt 5,15-16), diventeremo delle lampade accese, le quali con la loro luce aiuteranno anche gli altri ad orientarsi ed a ritrovare il retto cammino»4.
Letizia Magri
1 1Tm 1,2.
2 Cf. FRANCESCO, Messaggio per la giornata missionaria mondiale 2018.
2 Cf. FRANCESCO, Messaggio per la giornata missionaria mondiale 2018.
3 Per maggiori informazioni, vedi www.october2019.va.
4 C. Lubich, Parola di Vita ottobre 1991, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5, Città Nuova, Roma, 2017), p. 486.