sabato 16 novembre 2019

La noia... assenza del nuovo

La noia è l’assenza del nuovo. Non intendo «nuovo» in opposizione a «vecchio» ma a «sempre uguale». Qualcosa è nuova non quando è «la più recente», ma quando è «inesauribile». Il modello «più recente» di un oggetto mi illude, ma è già vecchio quando lo compro e comincio a usarlo, mentre «nuovo» è ciò che si rinnova di continuo grazie a una interna energia vitale, come gli anelli di un albero che si formano, di anno in anno, attorno al suo centro. «Non nuovo» è tutto ciò che non può dare più nulla: è esaurito, a prescindere dall’età. Una sonata di Beethoven, un quadro di Van Gogh, un canto di Dante, il volto della persona amata, sono sempre nuovi perché danno qualcosa di più ad ogni incontro, non si esauriscono come un «tormentone» che dura una stagione. Gli autori del nuovo non sono semplici «innovatori», ma coloro che hanno costruito, per tutti, un pozzo a cui attingere dalla vita vera.
                                 Alessandro D’Avenia

5 commenti:

  1. Molto azzeccato quello che scrive D'Avenia.
    L'oggetto ritratto cos'è?
    Ciao, Federico

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  2. L'ho composto io con dei rami secchi ma, come vedi, perfettamente arrotondati, trovati nelle spiagge della Puglia.
    Ciao, buona giornata, Tanino

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  3. Grazie, anche della foto!
    Serena

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  4. Cosa volevi dire con questa combinazione di radici?
    Gina

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  5. Come vedi sono tre fragili pezzi di radici modellate dal sole.
    Un'armonia naturale di elementi che si "abbracciano" e insieme diventano bellezza!.
    La combinazione è quasi suggerita dalle stesse forme dei rami.
    Ciao,
    Tanino

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