Mi è stato concesso un corpo – che ne farò io
così unico e così mio?
Per la gioia sommessa di respirare e vivere
ditemi, chi devo ringraziare?
Sono un giardiniere ed anche un fiore,
nella prigione del mondo non sono solo.
Sui vetri dell’eternità già si è posato
il mio respiro, il mio calore.
Vi si stamperà un disegno,
e più non si saprà che mi appartiene.
Lascia che coli via la fanchiglia dell’attimo –
rimarrà intatto il caro disegno.
foto da internet
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