mercoledì 21 aprile 2010

Un'accesa goccia d'oceano


Grazie, Marcello!
Rispondo a te per ringraziare quanti mi hanno scritto su “una goccia d’oceano”.
Ognuno ha espresso cosa ha trovato in quella frase. 
Cosa ho voluto dire?
La scelta di amare mi rende solo e ... mi accende.
Ero sotto una pesante angoscia. Pur in quello stato in cui ero prigione di me stesso, decisi di portare un bicchiere d’acqua a una collega anziana che si lamentava per un terribile mal di testa. In quel momento gli occhi della collega sembrarono rispecchiarmi e riflettere una luce. Lei ringraziandomi, disse: “Sei il collega più cordiale della scuola, ma ti vedo unico e lontanissimo, forse perchè sei libero”.
Ciao, Marcello, è bella la tua “lettura”.
A tutti l’augurio di essere …un’accesa goccia d’oceano. 
                                Tanino

foto mia

3 commenti:

  1. La cosa straordinaria delle piccole gocce nell'oceano è che cambiano definitivamente l'oceano che non è più quello di prima (che cadesse la "goccia") e non è ancora quello di dopo (quando la "goccia" si integra totalmente nell'acqua).
    Nè la goccia, né l'oceano sanno di questa trasformazione, ma esiste e lo sanno tutti gli organismi viventi di questo oceano che - grazie a quella goccia - hanno nuovo ossigeno, nuovo alimento.
    Se mettiamo l'oceano=giornata e la "goccia d'acqua"=un nostro gesto vedremmo e sentiremmo questa differenza, questa sferzata di energia.

    Succede, però, a volte che la goccia si senta "inutile" in tanto oceano, vorrebbe fare di più, dare di più e invece ...
    Invece, alla "goccia" (che non ha volgia di deprimersi) viene in mente di ....
    chiamare le sue sorelle e mettersi tutte insieme dentro un bicchiere, portato da una mano (collegata con un cuore)e ... allora si accorge che tante "gocce" possono far nascere il fiore del sorriso, del grazie, del far sentire il prossimo parte di noi ... Così, la piccola goccia con idee geniali, ha trasferito l'oceano della consolazione nella vita altrui ....

    Sai, Tanino, credo che sia la stessa cosa dell'Eucarestia ... credo che sia la stessa logica che - magari - non rimuove il problema del momento, ma di certo aiuta a superarlo e mostra nuove ed impensabili vie per fare di un "problema", un'occasione di miglioramento sia spirituale che concreto.

    Spesso, anch'io ho la sindrome della "goccia d'acqua" che ha tendenze tristi ... ma c'è sempre in giro qualche "sorellina" che non ne vuole sapere di vedere gocce tristi e gioca la carta dell' "stiamo insieme e stiamo unite".

    Non hai porto solo un bicchiere d'acqua, hai "acceso" il sole di quella giornata alla tua collega.

    Ciao

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