domenica 8 agosto 2010

Il posto giusto


Dalla finestra dell’ospedale, dove sono venuto a trovare un amico, guardo la piazza antistante del parcheggio. Piove a dirotto. Gli ombrelli colorati si muovono tra le macchine come palloncini che danzano.
La pioggia è fitta. Prima di uscire avevo cercato un ombrello. Ce ne sono sempre tanti. Stamattina nemmeno uno. Neppure di quelli che regalano e che hanno la durata di una pioggia. Sono gli oggetti che più facilmente si dimenticano e non si sa mai dove. Il fatto è che dell’ombrello mi ricordo solo quando ne ho bisogno. Se improvvisamente arriva il sole e mi trovo al bar, al lavoro, in chiesa, dal dentista... dell’ombrello mi dimentico.
Mi viene in mente Paolo, uno che sa aggiustare tutto. Una volta raccontava quanto sia importante per lui trovare gli strumenti di cui ha bisogno al loro posto. E traeva la conclusione che anche Dio, quando vuole usarci, deve poterci trovare al nostro posto.  
E mentre l'amico si appisola, guardo dalla finestra la danza degli ombrelli che si snoda tra le macchine e mi chiedo qual è il mio posto giusto.
Il posto giusto è lì dove le circostanze mi mettono in questo momento, vicino a qualcuno che ha bisogno di avere accanto una "presenza". Il posto potrebbe richiedere impegno o scomodità, ma è quello giusto. Stare al proprio posto, senza fare paragoni con il posto occupato da altri, è un'arte.



Foto mia

6 commenti:

  1. meditate gente, meditate!
    maurizio mosconi detto ciccia

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  2. Stare al proprio posto qualsiasi cosa succeda ... E' l'arte dell'amare, Tanino. E' l'arte del cuore, è l'arte di Dio.
    Ricordi nella Genesi? Il primo sintomo del male è quello di nascondersi, di non rimanere al proprio posto, davanti al Signore, davanti al prossimo ...

    Poi c'è anche il discorso del "Regista" che - spesso - mette in un posto dove non pensavi di esserci, non volevi esserci, ma lì servi davvero.
    Sto parlando dei contrattempi, sto parlando di quelle straordinarie circostanze che ti portano in situazioni impensabili (e per il quale spesso ci irritiamo) ... da cui - dopo - ci si rende conto che quei contrattempi sono state un'autentica Grazia.

    Forse non è solamente un stare al proprio posto, ma stare nel posto che il Signore vuole che occupiamo in quel momento preciso

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  3. Siamo grati al Regista che ci ha regalato un tuo momento GIUSTISSIMO a casa nostra!!!

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  4. Sinceramente più il tempo che mi è stato donato mi spinge in avanti velocemente ed inesorabilmente, più mi sembra che TUTTO sia un groviglio di circostanze il cui incastro ci sfugge completamente, e solo quando ci voltiamo indietro, o prima o dopo cogliamo come in un lampo di flash che illumina per un istante, le sagome dei pezzi del grande puzzle che non è solo la nostra vita, ma quella di tutti : LA VITA, "il mosaico di Dio"!

    E allora sento che lo stare al proprio posto dipende da noi solo nella misura in cui liberamente prendiamo coscienza e scegliamo o no di restare; ma poichè NULLA è un caso, ecco che abbiamo la possibilità di percepire che siamo in ogni momento nel posto giusto, dove Qualcuno attende che ce ne accorgiamo, che ci fidiamo e restiamo scegliendolo o accettandolo come "nostro" comportandoci poi di conseguenza...

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  5. Oggi è il secondo anniversario della morte di Jozko Petrek che ho avuto la fortuna di poter accompagnare negli ultimi 70 giorno della sua vita. E'stata una grande, indefinibile scuola.
    Questo blog è animato anche da lui che in mille modi mi manifesta la sua presenza.
    Ringrazio quanti hanno scritto oggi. Appena posso parlerò di Jozko. Grazie! Tanino

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  6. Carissimo TA,

    é incredibile, sempre, il fatto che... mi stavo giusto disdricando tra le varie necessità che comporta la nostra settimana Taizé a Tlemcen... (con 120 studenti subSahara)e mi chiedevo che magari quel popo sembra non essere contento, perché fa altre cose anziché le solite e intanto aspetta un evento o altro che lo renda "soggetto"(come se già non lo siamo). -Siamo ognuno al suo posto-. Per me era ed é chiaro cosi'... poi mi "collego" a te e trovo che é un'Arte il posto giusto.Siamo degli artisti e neanche lo sappiamo!
    g1

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