Non ricordo esattamente quanti anni avessi. Ero sicuramente molto piccolo, nell’età dei mille perché. Ed uno dei miei “perché” era: “Perché Peppe non parla?”. “Perché è sordomuto” rispondevano i grandi.
“E perché è sordomuto?”.
Peppe veniva quasi tutti i giorni da noi. Era povero, solo. Gli davamo da mangiare. Il fatto che fosse sordomuto non mi spiegava nulla. Volevo saperne di più.
Assieme a mio fratello, di poco più grande di me, trovammo la spiegazione giusta: “Peppe non parla perché ha finito tutte le sue parole”.
Ricordo che da quel giorno fui preso dalla nascosta paura di consumare tutte le mie parole. Da un momento all’altro anche le mie parole sarebbero finite, proprio come finisce un gelato.
Così con mio fratello decidemmo di conservarci più parole possibili fino a che non saremmo diventati grandi. I grandi, infatti, non hanno problemi. Parlano, parlano, parlano e non hanno paura che le loro parole finiscano.
E io vedevo che di parole i grandi ne avevano tante. E avevano parole difficili, anzi difficilissime. Mio padre, per esempio, quando parlava diceva spesso insomma. Io non sapevo cosa fosse quella parola. Non era un tavolo, non era un oggetto da me conosciuto. Era una parola che solo i grandi potevano dire.
E mi dicevo: “Anch’io da grande potrò dire insomma tutte le volte che ne avrò voglia!”.
E sognavo il giorno in cui finalmente avrei potuto dire: insomma!
(Eravamo partiti con questa pubblicazione il 28 ottobre 2009. Non avrei immaginato che dopo un anno sarebbero stati così tanti gli amici che avrei incontrato. Insomma... un grazie immenso a tutti! Tanino)
In ... somma.
RispondiEliminaAppunto, Tanino, è una parola che "da grandi" si conosce, ma non è un oggetto: sono persone, sono situazioni di persone e sono le parole che si intrecciano e fanno quel tuo "famoso" tappeto o arazzo o ... Chiesa.
Le parole giuste "in ... sommano" tutto e tutti ... E' una parola altamente spirituale anche se proprio una parola non è.
In ... somma ... Questo blog è un in...somma.
Ora lo sai e sai anche che ci sono tante parole inutili (apparentemente), ma poi ci si accorge che usate nel modo giusto sono utilissime per mostrare il proprio cuore.
In...somma è una faccia dell'umiltà che si dona e che riceve.
In..somma.
RispondiElimina... è un restante di parole. Parole che vengono dal passato, non avranno un futuro organizzato, ...ma è come la nostra vita: come la vediamo e come la stiamo aprendo.
Era da piccoli che ci sentivamo imitatori dei grandi. Mi sento molto nell'esperienza di ingrandire il mondo con l'Amore, ma sto portando dentro di me un ardore in gabbia.
Tonicka, si rompono dentro delle sbarre...un unione di amici, moderate tanto da rintocchi di tenaci libere campane mi chiama, ...insomma!
Annibale
Ricorda Tanino! In queste pagine il passaggio da uomo.
RispondiEliminaI miei genitori non fanno che chiamarmi. E' possibile!
Ed è possibile che succederà di nuovo.
Gennaro
Ho preso questa pagina per presentarla in classe.
RispondiEliminaEffetto sperato e ottenuto in pieno: grande gioia e risate e silenzi.
E' nata una discussione sul diventare grandi (ho alunni delle elementari) e devo dirle che la pagina è stata una chiave per una chiacchierata mai avvenuta così.
Grazie signor Tanino.
La sua arguta osservazione, scritta con occhi e cuore di bambino, è un capolavoro!
Grazie e auguri,
Matilde R. (Pd)
Un'amica mi ha segnalato questa splendida pagina.
RispondiEliminaGrazie e complimenti!
Aurora
Splendida veramente questa pagina!
RispondiEliminaE ricca di significati...
Grazie, signor Tanino!
Mi farò viva ancora,
Daniela