Indimenticabile quella mattina d’autunno.
Avevo preso l’abitudine, quando avevo qualche ora libera tra le lezioni, di girare in un vicino mercatino dove si trovava molta roba buona proveniente dalle boutiques. E con i colleghi della scuola era diventata quasi un gara comperare capi di vestiario molto belli a prezzi stracciati.
In quella via c’è anche una chiesetta e quella mattina, come altre volte, vi entrai. Ma non fu come le altre volte. Mentre cercavo di raccogliermi e fare in me silenzio, una voce mi parla: “Dammi le redini della tua vita”.
Il silenzio attorno a me divenne denso e, stupito dell’irruzione di una tale proposta, cominciai a ripassare la mia vita. Mi sembrò che ogni cosa che avevo fatto fosse stata sempre finalizzata a possedere la mia vita, a gestirla nel migliore dei modi. Ora si trattava di lasciarmi guidare da un altro e i miei programmi abbandonarli con fiducia nelle mani di un altro che li avrebbe potuto cambiare. Si trattava di cominciare ad agire non più secondo i miei gusti e le mie convinzioni ma cercando di capire le attese degli altri.
Lentamente quell’idea si fece spazio nella mia mente e mi sembrò che la mia vita avrebbe potuto avere una nuova avventurosa svolta.
Non ricordo se presi qualche decisione, ma furono le circostanze ad aiutarmi a capire da chi poteva essere arrivato quel suggerimento.
Tornato a casa trovo un telegramma dal Ministero degli esteri che mi accordava la borsa di studio per la quale avevo concorso. Si sarebbe aperta, nel giro di poco tempo, una nuova pagina della mia vita e diventava necessario, per la nuova stagione, che le redini della mia vita fossero nelle mani di un altro.
E ho visto che quest’altro non si sbaglia, anche se talvolta seguirlo costa fatica.
Qualche giorno fa ero a Firenze e una cugina mi regala un libro “non scritto” con un’elegante copertura di cuoio. Le solenni pagine di carta anticata provocano l’idea di scrivere il libro della mia vita e cioè di annotare soltanto quelle parole che hanno guidato i miei passi e mi hanno maturato a una conoscenza e a una felicità non prevedibile. E sulla prima pagina ho scritto: “Dammi le redini della tua vita!”
"Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio"
(Rm 8,14).
Foto mia
Caro Tanino, la frase che hai scritto e che dici che ti abbia aiutato è uno stimolo che potrebbe fare scardinare non la vita di uno ma di mille e mille uomini. Cosa succederebbe se tutti fossero guidati? grazie che hai avuto il coraggio di accogliere questa sfida e ora di comunicarla. Ti ringrazio e non serve che ti dica chi sono perché prima o poi mi farò vivo alla grande! G.
RispondiEliminaGrazie,G! La cosa che sempre mi sorprende è che esser guidati corrisponde ad una misteriosa armonia tra il mio vero essere e la realtà che mi circonda. Per definire il peccato, cioè la frattura che impedisce all'uomo di "vedere" e capire, direi che è un guasto al livello della "vista". Noi non vediamo chiaramente. Sono stato recentemente in Italia e mi son trovato a seguire un telegiornale e una trasmissione sui peccati del re. La cosa che mi fa paura è la cecità dei cittadini a non saper più distinguere tra il bianco e il nero. Il punto di vista te lo dà la tv, è la tv che ti gestisce. Mi dispiace molto. Il fondo l'abbiamo toccato!
RispondiEliminaAuguri, G, e attendo che ti faccia vivo "alla grande!" Tanino
Ho un'esperienza di questa mattina stessa che si collega al tuo racconto.
RispondiEliminaIncontro dopo molto tempo una persona cui mi lega amicizia e comunione spirituale.
Fa freddo: cerchiamo un luogo appartato ma verde dove tessere le fila di un discorso mai interrotto, ma non abbiamo stesse visuali sul freddo ed il caldo e capisco che devo offrire un cambiamento di posto.
La persona è visibilmente grata ma si rammarica molto di aver sbagliato la scelta e teme di farmi perdere tempo e sprecare in ricerca quel poco che ne abbiamo a disposizione per un "incontro" vero.
Dico con serenità e convinzione: "vedi, nulla è mai un caso: significa che dobbiamo scoprire un altro angolo, o forse vedere o incontrare qualcosa o qualcuno più adatto per questo momento, chissà....non preoccuparti, vedrai che se siamo attenti, porteremo con noi la sensazione di un bell'incontro.
Penso che dovremmo abituarci di più a non usare la nostra volontà, attaccarci ai nostri piani, o comunque dare per scontato che siano migliori; Dio sa meglio di noi ciò che oggi desideravamo"
Camminiamo solo un po' e, inatteso, ci si presenta un bar che sarebbe dovuto essere chiuso per lavori da tempo, aperto, deserto, caldo ed accogliente con un panorama oggi limpidissimo e mozzafiato verso il nord della città, persino arricchito dalle montagne innevate!
Davanti a qualcosa di caldo, trascorriamo quasi due ore in un dialogo amichevole e via via spiritualmente sempre più profondo, riuscendo anche a concluderlo con la preghiera comune.
Quando ci salutiamo, la persona mi dice: "Che bell'incontro! Quanta bellezza vista e condivisa! Avevi ragione, Lui sapeva benissimo cosa era meglio per noi e ci aveva preparato questo luogo purchè avessimo aderito, fidandoci, a cambiare i nostri piani!"
Luisa
Ringrazio qui anche chi mi ha scritto direttamente. Evidentemente, il post non è di facile lettura. Anna ha intravisto il mio timore nel dire quello che ho detto e conclude il suo commento: "...ci vuole coraggio per mettere a nudo sè stessi con la semplicità di un bambino". Mentre Serafino afferma che questo post è quello che meglio dice chi è Tanino. Ringrazio tutti, e ancora una volta dico che il blog lo facciamo veramente insieme e insieme scendiamo nel cuore del cuore della realtà. Grazie, Tanino
RispondiEliminaCaro Tanino, concordo con Serafino (che vena poetica stanotte)!!!
RispondiEliminaAnche se da parte mia non ho la conoscenza così approfondita di tutti i post per affermare il primato di questo, posso garantire che dice BENISSIMO chi sei e che fa BENISSIMO non vivere per se stessi ma per Colui che è morto e risorto per noi (cfr 2Cor 5). GRAZIE per essere il nostro cero acceso!!!
Grazie, Tanino! E' una ventata di cielo. Tullio
RispondiEliminaCiao a tutti, grazie di questo scambio vivace e proficuo.Ma non vi sembra leggendo l'uno o l'altro commento, di essere, come scrive Luisa, davanti ad un te o ad un caffè e comunicare e fondere le nostre esistenze? Grazie a tutti. Francesco.
RispondiEliminaSe Dio fosse come internet che raccoglie tutto
RispondiEliminaE se sulla prima pagina scrivo: "Dammi le redini della tua vita"
anche nel caos......l'uomo non pensa.