L’avevo conosciuto in piena forma e nello
splendore della sua professione, sull’onda del successo e dell’ammirazione. Ora
sono andato a trovarlo in una casa di riposo.
Mi ha accolto con la stessa cordialità. Ma
stavolta non c’erano fra noi scrivanie e segretarie. Nessuna telefonata ha interrotto
la nostra chiacchierata. Mi sorrideva nella sua tuta blu, non più nell’impeccabile
doppio petto con la cravatta sempre azzeccata.
“Vedi, quando si arriva alla soglia, cadono da
sole tante cose. Ma non è questo ciò che conta. Conta un’altra cosa, forse la
più importante: la porta dell’aldilà diventa
trasparente e si intuisce un altro tempo.
Forse troppo tardi, ma sto imparando a entrare
in un nuovo ritmo del tempo. Lo chiamerei
ritmo dell’anima, il tempo umano.
Pensavo che il tempo fosse mio nemico. Ero io che l’avevo reso tiranno. Ho
tanto riflettuto. Ho chiuso tutti i conti. Non ho rimpianti. Cosa dirti?: non aspettarti
niente da nessuno, sii tu il soggetto della tua vita. Vivi! L’uomo cade sempre in piedi. Come me che ora
non registro un fallimento anche se nessuno della mia famiglia ha spazio per me,
ma nella solitudine prendo consapevolezza della vita, delle sue leggi, della
sua giustizia che sta nei fatti, nelle nostre stesse azioni. Già sapere cos’è,
com’è questa giustizia, dà una pace immensa.
Ora sarei nelle condizioni di cominciare a vivere…
e invece me ne vado. È giusto così? Sì, è proprio giusto così. Bisogna che la
vita passi tutta per capire cosa sia. Ti lascio questa mia pace!”
Foto mia
Grazie di questa struggente storia. Quante vite sarebbero da essere vissute in altro modo! Ma quando capiremo?
RispondiEliminaSo che capiremo, capiremo. Quando non ci sarà ritorno. E' la vita che insegna la vita! Grazie, Tanino, di queste "tranche" di vita che ci doni. Sono una tua lettrice assidua.
Giovanna
Ritrovo in questo 'quadretto' la vita di nostra madre che su una sedia a rotelle sperimenta il tempo come 'immobilità'. Nonostante noi, quando andiamo a trovarla, le diciamo che giorno è del mese e della settimana, sembra non cogliere questa 'temporalità'. Riempie gl'istanti della giornata con i sorrisi che dona a chi la saluta o le si avvicna per darle una carezza. È tutto quello che può dare. Non tanti discorsi: ma Amore.
RispondiEliminaBuon pomeriggio.
Non so cosa dire: sto vivendo una tragedia dopo la morte di mio fratello. Mi chiedo se fossi stata più attenta forse avrei potuto aiutarlo quando diceva che stava male... Non era un carattere facile e stava distante da tutti. Ora sono assalita da questi tormenti.
RispondiEliminami ha fatto bene leggere quello che racconti. Lucia
Ringrazio Giovanna, Ciccio e Lucia e naturalmente Tanino. Vorrei dire che questo blog, punto di verità e di incontro, fa vedere quanto bisogno abbiamo di dirci quello che abbiamo dentro di noi. Grazie!
RispondiEliminaSandro
Che dire? Basterebbe questo pensiero, che siamo davanti al mistero per svegliarci. Ringrazio.
RispondiEliminaPaolo
L'ho bloggato appena letto, GRAZIE!!!
RispondiEliminaBellissima storia. Grazie tanino
RispondiEliminaIlenia
Tanino, hai toccato un punto di quelli "intoccabili". Certo se la tua rivista iniziasse un dialogo aperto su un argomento, per esempio questo che tu hai toccato, penso che la gente si farebbe avanti. Ne ho parlato con mio marito e subito è andato a leggere il blog (lui non legge nulla per principio, non vuole perdere tempo con le congetture di questo o quello) ed è stata la sua reazione, molto positiva, che mi spinge a scriverti. Vedi un argomento del genere, essendo un punto direi difficile da trattare, se trova un suo spazio è un faro che si accende per la gente sfiduciata e stanca. Comunque grazie e grazie anche a chi ti scrive. Federica B.
RispondiEliminaQuanto è importante la gratitudine!
RispondiEliminaTutto quello che diamo per scontato svegliandoci al mattino è già mancanza.
Quanto importante sentirci immeritevoli della grazia ricevuta di un "risveglio" precoce della coscienza di se' e del lavorio del pensiero e della riflessione per capire e per capirci.
Quanto grandioso poter prendere atto del "mistero" che siamo e che si nasconde in tutti gli altri che sono il nostro specchio e nella relazione dei quali abbiamo ogni giorno il dono e l'occasione di "conoscerci meglio" e di poter amare.....per ritrovarci poi miracolosamente per mano a Dio!
Grazie Tanino.
Come è didattica questo piccolo affresco, questa elegante espressione in parole da parte di un uomo, per spingerci avanti e ricordarci di non "perdere" il tempo e le occasioni...
Luisa
Una sola cosa, Tanino: stai molto vicino a questa persona.
RispondiEliminaPer mia esperienza ho scoperto che le parole (positive o negative che siano) dette in incontri occasionali nascondo molto e sono ben diverse da quelle che vengono dette in incontri più frequenti quando il cuore si libera.
Mi ha colpito quel "con la stessa cordialità di sempre" al di là della condizione contingente: questa cordialità è eccezionale e bellissima che fa di questa persona una gran persona.
Carissimi tutti che avete lasciato un commento, vi sono grato.
RispondiEliminastamattina, leggendo l'ultimo, dove Anna mi dà un consiglio, ho visto tutta la forza di un blog: ci lega, ci costruisce insieme, ci conduce.
Veramente non avrei mai immaginato una cosa così. GRAZIE!
Buona giornata! Tanino
Tani, é incredibile la vita che trovo ed i commenti...
RispondiEliminaun tuo lettore anonimissimo
Ciao
RispondiEliminami dico che ho trovato sempre innanzi quanti e quali adesso si trovano
ma, adesso mi trovo davanti, che dico...
scegli me,
scegli adesso
mi pare che questa porta che piano si apre
tu, prendi parte a che fine
ciao
sempre inizia una finalità, ma tempo e fine credono insieme e finiscono senza parlare
tu Tanino, tu ciao
Attila (sia di amori che si prestano o non si prestano, amico di Gesù)