mercoledì 3 ottobre 2012

Un gesto d'amore



Mentre mi avvio verso la stazione dei treni vedo una ragazza che a fatica tira un grosso trolley, all'altra mano un borsone. Lei si ferma per riposare e ne approfitto per chiederle se ha bisogno di aiuto.
Mi indica il valigione.
Comincio a tirare e mi rendo conto che il valigione ha solo una ruota ed è difficile trascinarlo, anche perché molto pesante.
Cerco di fare in modo che cammini sull’unica ruota, ma è difficile mantenerlo in equilibrio.
Alla stazione lei si accorge di non avere il biglietto e neanche le monete per prenderlo dalla macchinetta.
Gliene do uno. Quando la saluto vedo che è molto grata.
Mi fa male il braccio che ha tirato la valigia. Faccio due passi sul marciapiede.
Tornando indietro vedo che la ragazza sta aiutando una signora, con un bambino e un bagaglio, che vuole convalidare il biglietto. Sono colpito dalla sua delicatezza.
Mi sembra che si chiuda un cerchio. Avrei avuto mille motivi per non offrire il mio aiuto! Poi si comincia con un gesto e l’amore va avanti e non si sa dove arriva.

7 commenti:

  1. TI SONO GRATA PER QUESTA TESTIMONIANZA, HO PROVATO LA STESSA COSA (CON IL CERCHIO CHE SI CHIUDE),
    UN GESTO SE FATTO PER AMORE, PORTA IL CELO IN TERRA.GRAZIE.













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  2. Tanino!!! Hai innescato una potente reazione d'amore a catena!!! Altro che reazione nucleare: queste sono bombe atomiche d'amore.
    Fra.

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  3. Grazie, Tanino!
    Capitano tutte a te!
    Quello che affascina nelle tue storie è che tu praticamente sei sempre all'erta e ti accorgi di cose che altri non vedono. Quante volte vedo accanto a me gente con valigie, con borse piene di spesa, con bambini... mai penserei di farmi avanti e chiedere se ha bisogno. Pudore? Rispetto? Non so. Ma tu sei sveglio e vedi. Non sei distratto.
    Ti ringrazio e cercherò anch'io di "vedere" come vedi tu.
    Grazie.
    Sandro M.

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  4. Grazie Tanino,
    e grazie a chi ti fa da spalla. Ci sono anch'io, anche se mi faccio sentire poco.
    Volevo dirti che il tuo articolo "Gli esami non finiscono mai" da Città Nuova, l'ho distribuito ai miei alunni. Ne sono stati contenti.
    Patrizia

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  5. Tanino,
    ti rendi conto che stai facendo una scuola di comportamento?
    Leggo i commenti e, talvolta, sono proprio i commenti che mi danno lo spessore di quello che dici.
    Di imbonitori e ciarlatani siamo stufi... ed ecco una voce che in tono umile racconta la sua vita, quello che gli piace, quello che legge. Sei credibile, forse perchè credi.
    Non ho una fede come l'hai tu, eppure il tuo blog, dichiaramente guidato dal "tuo" regista, mi affascina. Ed affascina perfino i miei figli, supercritici a quello che dico e faccio e consiglio.
    Non so come ti ho incontrato, ma ti ho incontrato nel tuo blog.
    Grazie. Spero conoscerti.
    Melchiorre

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  6. Buongiorno Tanino, leggo il suo blog da quasi due anni anche se mai prima d'ora sono intervenuta. Mi sento di farlo oggi perchè la sua storia è coincisa con un piccolo fatto che mi è capitato proprio all'inizio della settimana scorsa.
    Avevo appena parcheggiato l'auto nella piazzetta sotto casa quando mi accorgo di una giovane e bella ragazza in evidente stato di difficoltà: era cieca. Il suo bastone invece di procedere nell'aria con cauta disinvoltura era diventato dubbioso: trovava continui ostacoli...una catena divisoria...il bidone dell'immondizia..un auto...in pratica un muro di oggetti bui che non si aspettava. La giovane era indietreggiata, come persa, tanto che si era messa a parlare tra le labbra.
    Mi sono fermata a guardarla mentre il tempo sembrava essersi dilatato. Il mio istinto è stato di aiutarla ma prima di agire ho cominciato a pensare: vicino a lei ci sono altre persone che potrebbero aiutarla molto più immediatamente di me...perchè non si fanno avanti loro?! ..e poi se si offendesse? ...è giovane e magari anche orgogliosa e il mio soccorso la potrebbe umiliare...forse potrebbe uscire da sola da quello stallo e sicuramente l'esperienza per lei sarebbe più utile...e poi chi mi vede magari pensa che lo faccio per esibizionismo o protagonismo: in molti ormai si erano infatti accorti di tutto ciò.
    Insomma..ho traccheggiato un bel po'! In un certo senso c'eravamo entrambe impantanate!
    Quando infine - con uno strappo mentale decisivo - l'ho raggiunta per chiederle se potevo aiutarla ho ricevuto in cambio un bel sorriso e un SI enorme!! Abbiamo fatto insieme un piccolo tratto di strada chiacchierando un pochino e poi via di corsa a casa, con una grande leggerezza nel cuore. Se avessi dato ascolto a quei pensieri, che chissà quante altre volte hanno avuto la meglio su di me, non sarebbe accaduto nulla.
    Anche questo cerchio si è chiuso e proprio con me stavolta (ma spero che le onde si siano propagate anche altrove!) A me è arrivato un bellissimo "grazie" dopo lunghi mesi di silenzio: la vita contraccambia sempre se si impara a vedere.
    Questo però l'ho capito recentemente. La mia educazione per quarant'anni si è basata su una sorta di contabilità a due, non più di due. Ed era una contabilità sottile, quasi invisibile e forse per questo molto insidiosa.
    I principi generali era pressapoco questi: non bisogna mai essere in debito per non dover contraccambiare, e tanto più a credito! La delusione di non ricevere almeno il giusto dalla persona con cui si era stati gentili o generosi è spesso cocente e amara. Ed infatti ciò che vedevo nascere nei miei genitori, quando non ricevevano in cambio ciò che si aspettavano, era spesso disillusione se non un vero rancore. E così sono più o meno cresciuta.
    Invece un giorno di sei anni fa mi successe di ricevere tanta fiducia e anche tanti soldi per un progetto a cui tenevo molto: non si trattava di lavoro e non ne avrei tratto alcun tornaconto economico ma solo la possibiltà di concretizzare un'idea per altri ed insieme ad altri. Il sentimento di riconoscenza nacque dirompente e fu grande...e così benefico e nuovo per me che cominciarono a scardinarsi le certezze che erano il mio saper vivere. La causa principale fu questa: mi era impossibile contraccambiare, in qualsiasi modo. Forse è stata questa, tornando indietro nel tempo, la prima piccolissima e inaspettata crepa nel mio mondo.
    Ho cominciato a render grazie alla vita, all'inizio timidamente, finalmente senza fare più conti, con una libertà che non conoscevo e che oggi mi riempie il cuore.
    Basta solo quello ora, il resto è un sovrappiù.
    Ho scritto molto! Forse troppo! Scusatemi tanto...Continuerò a leggervi... saluto e ringrazio tutti, Tanino in particolare, Grazie, Eleonora

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  7. Carissimo Tanino, aggiungo questa mail che ho ricevuto lo scorso Febbraio quando dalle nostre parti siamo stati bloccati per due settimane dalla neve. Era stato pubblicato da poco sul suo blog il bellissimo video "Un piccolo gesto d'amore":l'ho fatto vedere alle mie figlie e l'ho girato con una mail tra i miei amici. Ecco cosa è successo ad un mio amico.

    "Cara Eleonora,
    ti ho chiamato alle 13.22 per dirti che questo video forse funziona veramente.
    Stavo tornando a casa per pranzo quando ho visto due vigili che tentavano faticosamente di aiutare un signore ad uscire con la sua auto incastrata dalla neve. Mentre stavo per passare ho pensato al video che tu mi hai mandato e ho deciso di fermarmi e dare loro una mano anche perché avevo con me una pala (questi giorni me la porto sempre in macchina. Può sempre tornare utile!!!!!)
    Ho iniziato a spalare per liberare un po' di neve e ... poche macchine dopo si è fermato un altro signore dicendo che aveva visto me scendere e così ha pensato di dare una mano anche lui. Visto che aveva un jeep abbiamo legato l'auto alla sua e tutti insieme l'abbiamo tirata fuori in poco tempo. Con grande soddisfazione e gratitudine del signore incastrato e dei vigili.
    Forse c'è ancora una speranza per questo mondo sempre più cinico e chiuso agli altri!!!!
    Stefano

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