«Andate
dunque e imparate che cosa significhi: misericordia io voglio e non sacrificio»
(Mt 9,13).
«…
misericordia io voglio e non sacrificio».
Ricordi
quando Gesù ha detto queste parole?
Mentre era
seduto a mensa, alcuni pubblicani e peccatori s’erano messi a tavola con lui.
Accortisi di questo, i farisei avevano detto ai suoi discepoli: «Perché il
vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». E Gesù, sentite
queste parole, aveva risposto:
«Andate
dunque e imparate che cosa significhi: misericordia io voglio e non sacrificio».
Gesù cita
qui una frase del profeta Osea e questo fatto dimostra che a Gesù piace il
concetto lì contenuto: è infatti la norma secondo la quale Egli stesso si
comporta. Essa esprime il primato dell’amore su qualsiasi altro comandamento,
su qualsiasi altra regola o precetto.
È questa la
novità del cristianesimo. Gesù è venuto a dire che Dio vuole da te, nei confronti
degli altri uomini, prima di tutto l’amore e che questa volontà di Dio era già
stata annunciata nelle scritture come lo dimostrano le parole del profeta
Osea.
L’amore è
per ogni cristiano il programma della sua vita, la legge fondamentale del suo
agire, il criterio del suo muoversi.
Sempre
l’amore deve prendere il sopravvento sulle altre leggi. Anzi: l’amore per gli
altri deve essere per il cristiano la solida base su cui può legittimamente
attuare ogni altra norma.
«…
misericordia io voglio e non sacrificio».
Gesù vuole
amore e la misericordia è una sua espressione.
Ed Egli
vuole che il cristiano viva così anzitutto perché Dio è così.
Per Gesù,
Dio è prima di tutto il Misericordioso, il Padre che ama tutti, che fa sorgere
il sole e fa piovere sopra i buoni e i cattivi.
Gesù, perché
ama tutti, non teme di stare con i peccatori e in questo modo ci rivela chi è
Dio.
Se Dio,
dunque, è così, se Gesù è tale, anche tu devi nutrire identici sentimenti.
«…
misericordia io voglio e non sacrificio».
«… e non
sacrificio».
Se non hai
l’amore per il fratello, a Gesù non piace il tuo culto. Non gli interessa la
tua preghiera, l’assistenza alla Messa, le offerte, che puoi fare, se tutto ciò
non fiorisce dal tuo cuore in pace con tutti, ricco di amore verso tutti.
Ricordi
quelle sue parole tanto incisive del discorso della montagna? «Se dunque presenti
la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa
contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a
riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono».
Esse ti
dicono che il culto che più piace a Dio è l’amore del prossimo, che va messo
alla base anche del culto verso Dio.
Se tu
volessi fare un dono a tuo padre mentre sei in collera con tuo fratello (o tuo
fratello con te) che ti direbbe tuo padre? «Mettiti in pace e poi vieni pure a
offrirmi ciò che desideri».
Ma c’è di
più. L’amore non è solo la base dl vivere cristiano. Esso è anche la via più diretta,
per stare in comunione con Dio. Lo dicono i santi, lo sperimentano i cristiani
che vivono la loro fede: se aiutano i propri fratelli, soprattutto i bisognosi,
cresce in loro la devozione, l’unione con Dio si fa più forte, avvertono che
esiste un legame fra loro e il Signore: ed è ciò che dà più gioia alla loro
vita.
«…
misericordia io voglio e non sacrificio».
Come vivrai
allora questa nuova Parola di Vita?
Non porre
discriminazioni fra gli uomini che hanno contatto con te, non emarginare
nessuno, ma a tutti offri quanto puoi dare, imitando Dio Padre. Aggiusta
piccoli o grandi screzi che dispiacciono al Cielo e t’amareggiano la vita, non
lasciare tramontare il sole – come dice la Scrittura – sulla tua ira, verso
chiunque.
Se ti
comporterai così, tutto ciò che farai sarà gradito a Dio e rimarrà
nell’eternità. Sia che tu lavori o riposi, sia che tu giochi, o studi, sia che
tu stia con i tuoi figli, o che tu porti la tua signora a spasso, sia che tu
preghi, o ti sacrifichi, o adempi quelle pratiche religiose che convengono alla
tua vocazione cristiana, tutto, tutto sarà materia prima per il Regno dei
Cieli.
Il Paradiso
è una casa che si costruisce di qua e si abita di là. E si costruisce con
l’amore.
Chiara Lubich
Pubblicato nel
Giugno 1981
Grande Chiara!
RispondiEliminaUna grande possibilità!
Grazie,
Gianna