Il tuo prossimo
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette
nelle acque tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto.
Se tenderai l'orecchio nella notte,
è lui che sentirai parlare,
e le sue parole saranno i battiti
del tuo stesso cuore.
Non sei tu solo ad essere te stesso.
Sei presente nelle azioni degli altri uomini,
e questi, senza saperlo,
sono con te in ognuno dei tuoi giorni.
Non precipiteranno
se tu non precipiterai con loro,
e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette
nelle acque tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto.
Se tenderai l'orecchio nella notte,
è lui che sentirai parlare,
e le sue parole saranno i battiti
del tuo stesso cuore.
Non sei tu solo ad essere te stesso.
Sei presente nelle azioni degli altri uomini,
e questi, senza saperlo,
sono con te in ognuno dei tuoi giorni.
Non precipiteranno
se tu non precipiterai con loro,
e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.
tratto da "Gesù figlio dell'uomo" di Kahlil Gibran
Buon giorno bloggers e posters. Leggendo questo scritto ho avvertito di essere 'legato' a doppio filo con ciascuna persona con cui ho a che fare nella mia vita. Non un legame costrittore, ma un legame d'amore. Questa 'rete' permette il passaggio di segnali che ci legano, ci aiutano ci incoraggiano a far passarli passare per costruire un mondo nuovo.
RispondiEliminaIl bello è che non sempre le acque sono tranquille e così non ci accorgiamo neanche del prossimo più vicino. A volte vorremmo fare un sacco di cose per il prossimo e non facciamo altro che intorbidire le acque, senza pensare che: basta amare.
RispondiEliminaGrazie e buon fine settimana,
gabriele.