Papa Francesco, da cardinale, ha scritto la prefazione
al libro "Il tempo della Chiesa secondo Agostino" di Giacomo
Tantardini, Città Nuova, 2010, ecco un brano:
….
Se Agostino è attuale, se ci è contemporaneo - come
questo libro documenta - lo è soprattutto perché descrive semplicemente come si
diventa e si rimane cristiani nel tempo della Chiesa. Quel tempo che è il suo,
così come è il nostro. «Quel tempo breve - ripete più volte Agostino
commentando le parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni (Gv 16, 16-20)- che va
dall’ascensione al cielo del Signore nel suo vero corpo al suo ritorno
glorioso» (p. 123).
L’immagine per
me più suggestiva di come si diventa cristiani, così come emerge in questo
libro, è il modo in cui Agostino racconta e commenta l’incontro di Gesù con
Zaccheo (pp. 279-281). Zaccheo è piccolo, e vuole vedere il Signore che passa,
e allora si arrampica sul sicomoro. Racconta Agostino: «Et vidit Dominus ipsum
Zacchaeum. Visus est, et vidit / E il Signore guardò proprio Zaccheo. Zaccheo
fu guardato, e allora vide». Colpisce, questo triplice vedere: quello di
Zaccheo, quello di Gesù e poi ancora quello di Zaccheo, dopo essere stato
guardato dal Signore. «Lo avrebbe visto passare anche se Gesù non avesse alzato
gli occhi», commenta don Giacomo, «ma non sarebbe stato un incontro. Avrebbe
magari soddisfatto quel minimo di curiosità buona per cui era salito
sull’albero, ma non sarebbe stato un incontro» (p. 281). Qui sta il punto: alcuni credono che la fede
e la salvezza vengano col nostro sforzo di guardare, di cercare il Signore.
Invece è il contrario: tu sei salvo quando il Signore ti cerca, quando Lui ti
guarda e tu ti lasci guardare e cercare. Il Signore ti cerca per primo. E
quando tu Lo trovi, capisci che Lui stava là guardandoti, ti aspettava Lui, per
primo. Ecco la salvezza: Lui ti ama prima. E tu ti lasci amare. La
salvezza è proprio questo incontro dove Lui opera per primo.
5 commenti:
Tanino,grazie: stiamo vivendo in una nuova speranza.
Benedetto XVI e papa Francesco sono due stelle che hanno acceso questa speranza.
Dobbiamo stare all'altezza che ci indicano questi giganti della Carità.
Ciao,
Rosanna
In giro si sente parlare di questo Papa con simpatia e gratitudine.
Penso che la gratitudine vada anche a Papa Benedetto perché ha seguito la voce dello Spirito.
Ciao, Tanino, grazie di questo blog così vicino a moltissimi.
Sono uno dei tuoi fedelissimi. Spero di incontrarti da qualche parte.
Ciao,
Giovanni A.
Come è vicino all'ideale evangelico dell'unità questo "donato" Vescovo di Roma come lui ama definirsi!
Come Chiara l'ha fatto proprio col suo sì, così lui lo deve aver fatto proprio da sempre.
E non è certo un atteggiamento pubblicitario per ingraziarsi subito il popolo di Dio (che ha già istintivamente capito tutto e a tutti i livelli), ma perchè è evidente che si sente parte di una famiglia umana che anela a cercare una luce alzando gli occhi per vedere "al di là".
E si va in alto solo tenendosi per mano e cercando di amare tutto e tutti con l'aiuto della Grazia, la stessa Grazia dello Spirito che ha operato mercoledì un vero miracolo, frutto anche della preghiera incessante di chi "ha vera fiducia"
Sicuramente non avrà vita facile sia dal "sovrano del mondo" che certo guarda molto male la gioia immediata e globale del pianeta per questo avvenimento, sia da chi non condivide o non condividerà il suo rigore evangelico, ma sento forte dentro l' evidenza che sia del tutto sua la pace di chi si fida, e la Parola di Gesù "non abbiate paura! Sono Io!"
Luisa
Il Papa è una continua, commovente, attesissima sorpresa.
Grazie a tutti!
Tanino
Papa Francesco: È sorprendente la sua semplicità e umiltà di gesti e di parole. Lo Spirito Santo ha scelto la persona giusta nel momento giusto.
Bellissima la riflessione che hai scritto. Quando incontriamo Gesù e lo riconosciamo nelle persone che abbiamo accanto, Lui è già lì a guardarci. Ricambiare lo sguardo molto spesso è difficile. Grazie Tanino, buona settimana.
Maria Teresa
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