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Ogni incontro è un approdo.
Ogni spazio che diamo all’altro è ritrovare se stessi.
Le parole non diranno mai.
Ciò che spiega è il silenzio della vita.
Quel silenzio incorrotto,
quel nulla che non può diventare chiacchiera.
Quel mistero che toglie la parola ai retori.
Dal Diario 1999
4 commenti:
GRAZIE TANINO
QUESTA PARODIA E' VITA
GRAZIE
GIOVANNI
A volte, in certi momenti i silenzi vengono fuori, ci rievocano emozioni, ci fanno capire che fanno parte del ns vissuto, magari ci ricordano che fanno parte di un ns dolore, di un ns buio, di un ns non vedere. Però se sappiamo soffermarci ci aiutano a vedere uno spiraglio, una luce, una nuova consapevolezza.. ed un silenzio può aprire la ns anima, ci può far riflettere ed agire con una nuova luce
Rosaria, a commento, mi scrive:
A volte i silenzi riaffiorano impetuosi, fanno parte del tuo vissuto, ti evocano emozioni piacevoli e non..
Ti accorgi che spesso quel silenzio ti riporta alle tue cadute, ai momenti bui dove non riesci a vedere uno spiraglio di luce… e ti fermi a riflettere… solo allora ti riapri alla vita, ti accorgi che ogni silenzio ha la sua storia, la sua memoria.
In questa riflessione sei davanti alla tua anima, ti ascolti ed allo stesso tempo comunichi perché è un andare verso l’altro e come ho letto di recente: Esiste un certo tipo di silenzio in cui le parole non sono necessarie. E questo non segnala la fine, bensì l’inizio della comprensione. Jonathan Coe.
L'APPRODO
Nell'oggi una foto,
un castello si è formato,
oggi ho raccontato dove trovo, ad ogni istante,
ho piene le mani, serve qualcosa e va oltre:
mi domando e domando il concreto.
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