sabato 25 maggio 2013

Date e vi sarà dato 4



 L’insegnante aveva proposto due turni per gli esami, distanti l’uno dall’altro due settimane. Avevo optato per il secondo turno per avere tempo di finire di leggere i molti testi.
Comunque ero andato ad assistere agli esami del primo turno e avevo trovato l’insegnante abbastanza arrabbiata per gli studenti che non si erano presentati.
Mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per lei e decisi di fare subito l’esame. Lei ne fu contenta, uno in meno al prossimo turno. L’esame non andò bene  e il voto finale non fu granché. Avrei potuto rifiutarlo perché mi avrebbe abbassato la media, come mi suggerivano i compagni del corso. Eppure dentro di me sentivo che l’esame, così come era andato, mi stava bene.
Nel pomeriggio una telefonata dell’insegnante mi lasciò di stucco: “Non sono tranquilla per il voto che le ho dato. Torni domani con il libretto”.  Ci ritrovammo nel suo studio e mi confidò che, conoscendomi, era certa che avrei superato meglio l’esame se fosse stato il mio giorno e, prima di consegnare il verbale modificò il voto.
Ripercorsi incredulo e attonito le stradine tra le aiuole di quell’università che mi stava insegnando quale fosse il massimo voto.

4 commenti:

  1. Forte!!!
    Tanino riesci sempre a sorprendermi. Con quello che racconti mi verrebbe voglia di vivere accanto a te una giornata almeno e vedere con i tuoi occhi, camminare sulle tue orme.
    Sta qui la "scuola", l'insegnamento, il passaggio della saggezza che si acquista.
    Grazie, Tanino.
    Giorgio M

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  2. è molto bello ciò che dici Giorgio !
    La vita è fatta credo anche di emozioni, di entusiasmo, di nuovi orizzonti che possono sembrare lontani ma per l' anima ed il cuore tutto ciò può essere anche molto vicino !

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  3. GRAZIE!
    Tutto può essere lezione di vita.
    ciao,
    Rossana

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  4. Tanino, ho seguito tutto quello che è stato detto e fatto su Padre Publisi, ora beato.
    Sono siciliana, come lui. Ho respirato come lui l'aria di una terra che qualcuno ha tacciato di "maligna".
    Da dove è entrata la malattia-mafia?
    Dicono che la mafia è nel sangue dei siciliani...
    Non so cosa pensare, ma il Vangelo di Padre Puglisi è la mia speranza.
    Tanino, anche tu sei siciliano.
    La tua parola?
    Cinzia C.

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