Ero a Praga per studi. Una sera stavo preparando un esame per il mattino seguente.
Venne a trovarmi nel collegio, alla periferia della città, Daniel, un amico che
stava passando un momento difficile. Gli ho detto qual era la mia situazione,
ma le sue preoccupazioni non gli permettevano di pensare che non fosse lui solo il
centro del mondo. L’ho ascoltato a lungo, per ore ed ore dimenticandomi dell’esame,
ma tutto quello che dicevo sembrava inutile. Il suo problema gli aveva chiuso
orecchie e cuore.
Ormai non c’erano bus per rientrare in città e,
approfittando del fatto che l’altro letto della camera era libero, Daniel è
rimasto a dormire nella mia stanza.
L’indomani mattina veniamo svegliati dalla portiera che mi
dice che mi stavano cercando dall’università per l'esame a cui non mi ero presentato.
Fu lì che Daniel si svegliò realmente e si rese conto del
guaio. Piangendo mi chiedeva perdono.
All’università fui interrogato per ultimo e l’esame,
nonostante la mia stanchezza, è andato discretamente. Avrei potuto far meglio?
Non mi importava. Speravo solo di aver fatto qualcosa per Daniel.
All’uscita dell’ateneo c’era Daniel con un dono per me. E lo
vidi sorridere come non speravo più.
Vetrata di Marek Trizuljak (part.)
Tanino, molto interessante quanto racconti. Hai studiato a Praga?
RispondiEliminaquante cose hai fatto!!!
Marilù
Marilù, sono stato a Praga, con una borsa di studio, per scrivere la tesi di laurea.
RispondiEliminaPraga è indicibile. Il mio professore, Ripellino, la descrive bene nel suo "Praga magica".
Sì, è magica.
Auguri,
Tanino
Praga, Praga... ma certe storie sono magiche, le tue storie sono magiche...
RispondiEliminaGrazie Magotanino!
Franco
Bella storia. Non sembra possibile, ma è. Così veramente, dedicare tempo all'altro anche solo per ascoltato sono gesti d'amore che tornano indietro come boomerang.. Che bello sarebbe se tutti imparassero questa lezione anziché restare arroccati nell'egoismo !
RispondiEliminaMaria Teresa