lunedì 7 ottobre 2013

La tragedia di Lampedusa



Chi sono i morti di Lampedusa? 
Un interrogativo che mi interpella.
Mi sembra puntuale quello che Benedetto XVI scriveva nell'enciclica "Dio è amore": 

«La parabola del buon Samaritano conduce soprattutto a due importanti chiarificazioni. Mentre il concetto di “prossimo” era riferito, fino ad allora, essenzialmente ai connazionali e agli stranieri che si erano stanziati nella terra d'Israele e quindi alla comunità solidale di un paese e di un popolo, adesso questo limite viene abolito.
Chiunque ha bisogno di me e io posso aiutarlo, è il mio prossimo.

Il concetto di prossimo viene universalizzato e rimane tuttavia concreto. Nonostante la sua estensione a tutti gli uomini, non si riduce all'espressione di un amore generico ed astratto, in se stesso poco impegnativo, ma richiede il mio impegno pratico qui ed ora. Rimane compito della Chiesa interpretare sempre di nuovo questo collegamento tra lontananza e vicinanza in vista della vita pratica dei suoi membri.

Infine, occorre qui rammentare, in modo particolare, la grande parabola del Giudizio finale (Mt 25, 31-46), in cui l'amore diviene il criterio per la decisione definitiva sul valore o il disvalore di una vita umana. Gesù si identifica con i bisognosi: affamati, assetati, forestieri, nudi, malati, carcerati. “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (v.40). Amore di Dio e amore del prossimo si fondono insieme
».

Benedetto XVI, papa dal 2005 al 2013
dall’Enciclica « Deus caritas est », §15 (© Libreria Editrice Vaticana)

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