lunedì 24 febbraio 2014

Amare i nemici



“Amate i nemici”, dice il Signore. 
Amare veramente il nemico è prima di tutto non lamentarsi dei torti ricevuti. 
È provare dolore per il peccato che l’altro ha commesso come un’offesa all’amore di Dio, ed è provare a quest’ultimo, a fatti, che lo amiamo sempre.
“Ho commesso un peccato? È colpa del demonio! 

Ho subito un’ingiustizia? È colpa del prossimo!” 
Questa è il modo di fare di molti cristiani. Ma non è agli altri che dobbiamo addossare la colpa: il nemico, ognuno ce l’ha nelle mani; il nemico è l’egoismo che fa cadere nel peccato. Beato fin d’ora il servo che terrà sempre incatenato questo nemico, consegnato nelle sue mani, e saprà armarsi con saggezza contro di lui; se così agirà, nessun altro nemico, visibile o invisibile, potrà fargli alcun male.

San Francesco d'Assisi (1182-1226), Ammonizioni, 9-10



4 commenti:

  1. grazie a San Francesco per questa perla importante, per amare come Gesu ci chiede,grazie anche a te per averla sottolineata io riccomincio e chiedo allo S.S questa foeza per tenere incatenato l'egoismo buona giornata atutti.r.t.

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  2. Mi chiedo: sono capace di amare? Considero qualcuno mio nemico ? Perchè?
    Non ho risposte certe, mi sembra che per poter vivere QUESTA parola di Dio io debba ancora salire/scendere(?) questi gradini:
    - imparare ad aver fiducia nel tempo, a farmi amico lo scorrere del tempo
    - imparare a vivere il tempo dell'incontro con l'altro avendo fiducia nell'altro
    - imparare a farmi amici gli altri

    Da cosa scrivi nel tuo blog, da cosa selezioni, Tanino sembra che tu abbia imboccato questa strada e sia lì davanti a noi su questo sentiero, su questa scala.
    Grazie,
    C.

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  3. Sembra facile! Come fai a non odiare un uomo che ha distrutto la vita di mia figlia, che ha barattato con droghe e donne il patrimonio di mia figlia..
    Come si fa a non desiderare una vendetta, una forma di giustizia..
    Scusa, Tanino, ma mi sembra impossibile amare qualcuno che ha fatto tanto male.
    Buona giornata,
    S e ML

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  4. Abbiamo di che occuparci.


    Non lamentarsi ....è un continuo eseguire.

    Quindi mi spiegavo in una occupazione, in passo antecedente ora più che mai non diamo la colpa a queste cose. CIAO

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