Maurizio mi segnala questa citazione di Brodskij che avevo letto anni fa, ma che mi appare sempre più vera.
“Un’opera
d’arte vorrebbe sempre sopravvivere al suo autore. Si potrebbe dire,
parafrasando il filosofo, che scrivere poesia è un modo, anch’esso, di
esercitarsi a morire. Ma, a parte la pura necessità linguistica, ciò che spinge
a scrivere non è tanto una preoccupazione per la caducità della propria carne
quanto l’impulso a salvare certe cose del proprio mondo – della propria civiltà
personale, della propria continuità non-semantica. L’arte non è un’esistenza
migliore, ma è una esistenza alternativa; non è un tentativo di sfuggire alla realtà,
ma il contrario, un tentativo di animarla. E’ uno spirito che cerca la carne ma
trova parole.”
Fuga da
Bisanzio,
Quanti ricordi!
RispondiEliminaRipellino ce ne parlava.
Auguri, Gaetano!
R.
Eh, sì. tempi di poesia...
RispondiEliminaCiao,
Em.
" ... L’arte non è un’esistenza migliore, ma è una esistenza alternativa; non è un tentativo di sfuggire alla realtà, ma il contrario, un tentativo di animarla. E’ uno spirito che cerca la carne ma trova parole."
RispondiEliminaC'è da riflettere e stupirsi.
Grazie!
Luca
Grazie, Tanino.
RispondiEliminaBella e significativa anche la foto.
Buon lavoro,
Giulia