Mi sistemo in una poltrona per la meditazione.
Un’abitudine che mi aiuta a vedere, a capire, a mettermi nel
binario per far partire la mia giornata.
Dopo aver letto un brano di una maestra dello spirito su
come saper perdere, per amore degli altri, le proprie convinzioni, mi stavo
concentrando per fare silenzio in me e cercare di capire come applicare l'insegnamento.
Guardavo a terra senza pensieri quando mi distrae, allo
zoccolo della poltrona, un ragno che sta cercando di fissare un capo della sua
tela. Osservo la perfezione del suo lavoro, la maestria, la rapidità. Un lavoro perfetto... solo che non è al posto giusto.
Mi sono visto come quel ragno: quante volte fisso la mia tela nel posto sbagliato!
Quante convinzioni sono per me dei punti fermi per difendere
un principio, un’idea.
Quante parole buttate per agganciarmi su sostegni fragili,
quanti investimenti di energia su cose senza valore.
Ciò che ieri è stato un punto fermo, non è sicuro che lo sia
oggi.
Il ragno, con il suo errore, mi svela che ogni rete va tesa al
posto giusto e che non bisogna mai fidarsi di ciò che sembra grande e possente…
come una poltrona.
"Non commettere il mio errore!"
La giornata è stata poi di una freschezza non prevista.
Grazie, Tanino!
RispondiEliminaUna bella e precisa metafora.
mi aiuterà...
Giulio
Tanino questa l'avevo letta, ma hai fatto bene a ripubblicarla perché ogni giorno sono nella condizione di attaccare la tela dove non devo.
RispondiEliminaGrazie.
Volevo anche dirti che, senza che tu lo sappia, guidi la vita di molti.
I tuoi consigli li espatrio ad amici e conoscenti... e mi ringraziano.
Io ho messo soltanto la voglia di diffondere il positivo, tutto il resto lo fai tu.
Ciao,
Federico
Confermo ciò che dice bene Federico.
RispondiEliminaLa tua è un'azione efficace perché la tua cattedra è la tua stessa vita. Non hai riferimenti se non ciò che illumina i tuoi passi.
Va bene che ripubblichi esperienze già date a conoscenza. Io molte non le ho lette. Certamente c'è l'archivio ma forse tu sei "spinto" da un'urgenza che chissà da dove è provocata. E capita poi che c'era qualcuno che attendeva quella parola, quell'esperienza.
Una volta qualcuno o qualcuna dei lettori ti chiedeva di fare un corso su come capire i segnali.
Penso che il corso è tutto quello che concateni, giorno dopo giorno, secondo una bellezza che è logica, è mistero, è saggezza ed è PER qualcuno.
E basterebbe così.
Infatti è proprio la solidarietà esistenziale che ci rende partecipi di un unico evento: la vita e nella vita siamo uguali.
Grazie signor Tanino, è una bella terrazza questo blog.
Con stima,
Giorgio F.
Bella la foto: fa capire come il gioco della combinazione ombra-luce cambi continuamente la bellezza del fiore, che peraltro è umilissimo e insignificante... come tutte le cose fragili che tradiscono una potenza invincibile.
RispondiEliminaCiao, Loredana
Tessere delle risposte....è ancora andare a tempo
RispondiEliminaQuella parolina piccola: ricordati!
Mi da tanto da ricordare e il mio posto è chiamato
Ricordo
Ciao alle risposte, commenti e domande......nel cuore della rete.