venerdì 11 luglio 2014

Il coraggio dell'attesa



Al lago dove sto riposando, vengono in genere coppie di anziani, famigliole con bambini piccoli, disabili. Mentre mi muovevo lentamente tra le ninfee, ho visto una coppia di anziani come si occupavano l’uno dell’altra. Questa scena mi ha toccato per la tenerezza ed ho pensato a un valore oggi non conosciuto, se non disprezzato: la fedeltà.   
E per chi ha scelto di vivere per Dio? E lì un raggio mi ha illuminato: “Questa scelta richiede il coraggio di considerare la vita come un’attesa, come un tempo di fidanzamento”.
Fidanzamento, educazione cioè alla fedeltà, esercitazione a essere fedele, stagione preparatoria di un evento.
Mi si sono ripresentati tanti quadri della mia vita e mi sono sorpreso nel vedere che in ogni “quadro” l’elemento che dava forma e significato era proprio il fidanzamento. Ma la cosa che più mi stupisce è che in tutte le situazioni, il protagonista non sono mai stato io (o non sempre io) ma sempre una forza esterna, un segnale, una spinta… c’è stato sempre un Altro, più fedele di me al fidanzamento, Uno a cui il “fidanzamento” interessa quasi più che a me stesso.
Questa chiave di comprensione mi porta inevitabilmente a pensare alla sostanza di Dio: Lui crea l’altro come sé e mi ama come sé. 

11 commenti:

  1. in quale settore del Paradiso ti trovi?
    G.

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  2. Tanino, grazie di questa comunione.
    Sono sacerdote e non avevo mai immaginato la mia scelta come un fidanzamento. Certi paragoni non mi stanno bene.
    ma come tu dici, questa esercitazione alla fedeltà, questa scuola di fedeltà è un paragone azzeccato.
    Buone vacanze,
    Manlio

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  3. Forte confessione! ma devo dirti una cosa:uno che si sposa, non sceglie Dio? Capisco che una scelta di celibato sia un atto eroico... ma non pensare che sia meno eroico restare fedeli alla proprio moglie, al proprio patner.
    la tenerezza che potrebbe (dico potrebbe) mancare a uno non sposato, non è detto che non sia possibile manifestarla in mille modi e in mille situazioni.
    Tanino, hai toccato un tema delicato. Rispetto comunque quello che tu dici.
    Io sono vedovo e non sai quanto mi manchi un gesto di tenerezza...
    pensavo che l'età avanzata non richiedesse amore, invece...
    ciao,
    R.M.

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  4. Ringrazio i "commentatori". Per G mi trovo in terra che è la seconda patria, l'Ungheria.
    Ringrazio Manlio e l'anonimo.
    Siamo tutti pezzi di verità. Ognuno aggiunge alla verità uno splendore nuovo.
    grazie,
    Tanino

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  5. Egregio Tanino,
    ho letto le considerazioni sulla scelta di Dio... mi sembra siano affermazioni poco reali, che considerano la vita come provvisoria in funzione di un'altra definitiva.
    Penso il rapporto pieno con Dio vada trovato sulla terra, nel tempo... o non ci sarà mai.
    Questo fatto che frati e suore e preti vivano per un "altro amore" non mi ha mai convinto, anche perchè la natura di ciascuno di noi è fatta in un determinato modo. Basta vedere come crollino certi preti e certi frati.
    Non voglio tirare in ballo Freud che ha detto pure delle cose in modo infondato se non patologico, parlo della mia esperienza.
    Ci sono anche eroi, persone equilibratissime che hanno saputo trovare il luogo della loro tenerezza nella reale e piena donazione agli altri con qualche servizio: penso ai missionari. Questi sì, sono ammirevoli.
    ma pensare alla vita come una "pre-vita" questo non mi va proprio a genio.
    Comunque grazie del coraggio di metter in piazza quello che vivi.
    Ti ammiro e forse ti invidio.
    M.d.S.

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  6. Ringrazio MdS e provo a dire qualcosa a delle considerazioni così importanti che condivido in pieno.
    Anche per me la vita non è una "pre-vita" anzi! Eppure può capitare che a un certo punto della vita (in genere nell'età profetica delle scelte)che si intuisca di avere la capacità,il coraggio di rivolgere il proprio amore ad uno scopo che non è una propria famiglia da costituire ma un servizio rivolto alla più grande famiglia dell'umanità.
    Ecco per questo ci vuole una "vocazione" una follia, apparentemente, ma che sazia pienamente le attese di chi riceve tale invito.
    Tempo fa ho pubblicato la lettera che mi scriveva una ex suora. L'ho pubblicata perchè sono d'accordo con quello che lei mi scriveva e cioè che aveva trovato l'amore non dentro il convento ma fuori, ed aveva capito meglio cosa significa la scelta che fanno le persone chiamate a quell'altra vita.
    Comunque se hai tempo ti invito a vedere l'intervista video che mi è stata fatta tempo fa in Slovacchia. Puoi vederla cercando "altre notizie su di me- intervista TV", sotto la foto mia.
    Spero che ti dica qualcosa di più.
    Comunque per una chiacchierata ancor più personale puoi mandarmi il tuo indirizzo alla readazione della rivista Città Nuova.
    Grazie per aver scritto e anche di avermi provocato. Sono temi importanti.
    In sintesi quello che vorrei dirti è questo: la vita è un'educazione a diventare Amore, come Dio. Per arrivare a questo bisogna esercitarsi amando gli altri come se stessi. Non conosco altra strada e questa mi ha dato e mi dà evidenti garanzie di riuscita.
    GRAZIE! auguri per tutto,
    Tanino

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  7. Grazie a quanti hanno scritto, soprattutto a quest'ultimo che ha provocato Tanino. Sono andato a vedere l'intervista. Temevo fosse in slovacco, è in italiano. Auguro atutti una salutare vacanza,
    Stefano

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  8. Ognuno si prenda una parte del mio GRAZIE!
    Filomena

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  9. Hai scritto: "Lui crea l’altro come sé e mi ama come sé".

    Tanino, ecco la frase chiave di ciò che ci hai comunicato e la risposta illuminante che spiega il tuo valore base nel vivere.

    Non è una formula, un'utopia, un desiderio da sognatori.

    E' la prova concreta di come si possano "trafficare i propri talenti" sfruttando a pieno il dono ricevuto della Fede e cogliere stupiti il totale mutamento del proprio sguardo su noi e intorno a noi.

    Se Dio mi ha creato come Se' e mi ama come Se', anche io posso essere Amore e quindi capace di amare!

    Grazie per la generosità di offrire sempre la tua "luce"!

    Luisa

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  10. Hai scritto: "Lui crea l’altro come sé e mi ama come sé".

    Tanino, ecco la frase chiave di ciò che ci hai comunicato e la risposta illuminante che spiega il tuo valore base nel vivere.

    Non è una formula, un'utopia, un desiderio da sognatori.

    E' la prova concreta di come si possano "trafficare i propri talenti" sfruttando a pieno il dono ricevuto della Fede e cogliere stupiti il totale mutamento del proprio sguardo su noi e intorno a noi.

    Se Dio mi ha creato come Se' e mi ama come Se', anche io posso essere Amore e quindi capace di amare!

    Grazie per la generosità di offrire sempre la tua "luce"!

    Luisa

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