mercoledì 10 settembre 2014

Una domanda che cerca risposta



Ieri NN ha scritto a questo blog un’accorata lettera che pubblico in prima pagina.
Ringraziando NN,  Tanino


«Sono un affermato professionista e ho una famiglia che mi dà grandi soddisfazioni. Eppure in me c’è una domanda che cerca risposta.
Una quindicina di anni fa, incontrando un gruppo di cristiani impegnati a servizio degli altri, avevo sentito anch’io il coraggio e l’ardore di mettere in gioco per Dio tutti i miei progetti. Fu un fuoco di paglia: dopo i primi eccessi, ho misurato le mie forze e mi son sentito incapace. Fin qui niente di strano.
La cosa che non riesco a perdonarmi è che mi sono allontanato da quel gruppo come un ladro. Di nascosto e senza spiegazioni. E non ho più voluto saperne di loro.
Nessuno mi accusò, anzi cercarono di starmi vicini, ma era come se avessi paura della loro pace, della loro serenità. A poco a poco mi lasciarono in pace, come desideravo.
La mia figlia più piccola l’anno scorso si è trovata come maestra una di “quelle del gruppo”. Non avrei potuto né saputo spiegare a mia moglie che era il caso di “cambiare” maestra e le cose andarono avanti.
Nel tempo ho riconosciuto in mia figlia un tipo di entusiasmo per la scuola che mi ha ricordato una stagione della mia vita e in me è tornato violento non un ricordo ma una specie di cruda consapevolezza di impegno non mantenuto.
Sarà vero tutto questo oppure basta una buona birra per andare oltre?
Ti scrivo perché nell’anonimato che mi protegge, ho buttato fuori, almeno ho cercato di buttare fuori, un rospo che col tempo si nutre e rinvigorisce…
NN»

9 commenti:

  1. Anch'io, non proprio come racconta NN, mi sono un po' allontanato da un gruppo "troppo" impegnato, senza aver mai troncato i rapporti. almeno a livello personale che anzi si sono rivelati veramente solidi e quando, anni dopo, ho trovato una nuova possibilità di inserimento - passami un'altra parola - "meno" impegnativo, non ho avuto problemi. Forse, NN, basterebbe una semplice chiacchierata con quei vecchi amici per far sparire la tua angoscia. Come dicono a Roma, e anche dalle mie parti, con accento un po' diverso ... provace!
    Maurizio

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  2. penso che tu non debba fermarti sul fatto di come sei uscito dal gruppo ma capire bene cio che senti nel cuore lasciarti andare, saper AMARE e andare oltre ,tanti Auguri ciao R.

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  3. Grazie NN di quanto sei riuscito a scrivere.
    Non so darti riposte, ma sono certo che per l'onestà mentale che dimostri di avere, la risposta fiorirà anche con l'aiuto delle circostanze, come la storia della tua bambina...
    Chissà che la tua "viltà" non diventi motivo per aiutare altri a fare bene i passi che devono fare.
    Ciao!
    Luca

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  4. Ho conosciuta "una " che è uscita da un certo gruppo che non ha senso nominare, la quale dà seri segni di problemi mentali. E' una che ora parla male del gruppo, di come è stata trattata (forse non ha trovato le persone giuste o ne ha trovate altre come lei).
    Non mi meraviglia niente, mi fa paura però che persone talvolta non sane si rivelino tali in seno a un gruppo e il gruppo non è sufficientemente forte da supportarle.
    Grazie a quanti scrivono.
    Patrizia.

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  5. Caro NN anch'io come altri provo a risponderti:
    - è successo 15 anni fa e ha lasciato un segno dentro di te. Noi non riusciamo dalle tue righe a capire "i fatti" anche perchè tu volutamente hai generalizzato. Ti posso dire che anch'io 20 anni fa sono uscita da un gruppo (non per viltà, non come una ladra, davvero x cause di forza maggiore, di salute) e ciò che mi è mancato e mi manca ancora è il non aver salutato uno x uno gli altri. Per anni mi sono macerata come te. Ora mi dico: se potessi incontrarli lo farei ora e avrei parole e sentimenti di comprensione verso di loro e verso me stessa perchè ora so che tutti noi - me compresa - abbiamo fatto ciò che potevamo" Ora ho un'esperienza ed una forza che allora non avevo, perchè ci sono voluti anni x maturare !!
    Sentiti libero di fare ciò che ti senti !!Ma dai sempre il meglio di te !!

    - per me questo blog è un luogo di condivisione TRA PERSONE vere e sincere, come e meglio di tanti gruppi. Personalmente se voglio un confronto con un gruppo scrivo qui, come hai fatto tu (ed è bello che tanino pubblichi nei post e non solo nei commenti, le "richieste di aiuti, conforto, ecc). Nel quotidiano in questo momento non frequento gruppi ma "guardo la meravigliia delle e nelle persone che incontro e rifiuto di vederne il male perchè esso è più debole del Bene ed io necessito di trasparenza e bontà" come disse un giorno Crumb, una mia amica.
    Un saluto a tutti C.

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  6. Grazie a tutti.
    Mi rivolgo a NN: Qual è questo rospo che cerchi di buttar fuori?
    La tua viltà, la paura?
    Oppure qualcosa che neanche tu sai circoscrivere?
    Grazie in ogni caso per il fatto che hai scritto.
    Stefano

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  7. Non avrei immaginato tali reazioni a quanto ho detto.
    Riconosco che non sono stato molto esplicito.
    Il mio "rospo" è la certezza di non aver risposto a una chiamata di Dio esclusiva. Avevo già espresso la mia intenzione di consacrare la mia vita a Dio. Poi pensando a quali conseguenze ci sarebbero state in famiglia, con gli studi, con un mio proprio progetto di vita, come lo avevo immaginato, mi sono spaventato.
    Non sono pentito dei passi fatti, ma considero che la vita possa prendere sfaccettature diverse.
    Grazie per l'attenzione e i consigli. Sinceramente cerco di vivere seriamente la vita. Eppure devo dire, e posso dirlo, che uno che ha avuto un richiamo preciso da Dio non può rimanere quello che era prima. E' un invito ad una vita d'Amore Nuovo che vuole vivere nel tempo, tra gli uomini, nelle case della gente... e questo Amore ha bisogno del corpo, della vita di qualcuno che stia a questa proposta.
    Grazie e perdonate questo ulteriore sfogo. NN

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  8. Basta che uno si metta a nudo davanti gli altri e la solidarietà, con le sue varie facce, si mette in moto.
    Grazie NN.
    L.

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