Il sole di giorno la fa brillare e di notte ci pensa la luna. La pioggia la lava e il vento l’asciuga. La notizia del libro chiuso raggiunge alcuni bambini che non giocano mai alla guerra. Kalù, per dare gioia agli altri, si mette in viaggio e, oltrepassate valli e montagne, arriva nella città. Il portone della torre si apre senza sforzo, la serratura è arrugginita.
Le scale sono piene di appiccicose tele di ragni neri e velenosi. Kalù li vince tutti e, in terrazza, accarezza la cassa. Il suo cuore batte forte. Il coperchio della cassa si apre, come se fosse stato spinto da dentro.
Il libro è già aperto. Una ventata di profumi e colori si espande, mentre milioni di stelle, danzando, liberano la musica. Kalù si stupisce di vedere nel libro tanti occhi gioiosi: sono i bambini della città saliti dietro di lui. Il libro, felice di sorprenderli, continua ad aprirsi e, come un caleidoscopio, mostra sempre nuove composizioni di colori e musiche. Quando lo stupore mette a tacere tutti, una voce esce dalla musica: «Non avete trovato le pagine cattive? Cari bambini, non ci sono pagine cattive, è la paura che non fa vedere i colori e non fa sentire la musica». I bambini si guardano felici e iniziano il girotondo e il libro, come un direttore d’orchestra, li dirige.
La folla sulla piazza guarda stupita e, quasi senza accorgersene, tutti
si prendono per mano e cantano per le strade, salgono i palazzi, danzano sui campi e sui monti. La gioia della festa ormai sta oltrepassando anche il mare. E la paura fugge lontana.
L'ho pubblicato anche in Città Nuova 4/2013
2 commenti:
Grazie, Tanino, di questa favola che avrebbe tutte le condizioni per essere illustrata.
Quando ti decidi a pubblicare una raccolta?
Enzo
Sono d'accordo con Enzo. Mi piacciono le favole di Gelsomina.
Mi ricordano tanto una persona conosciuta..
Ciao, Marina
Posta un commento