domenica 5 marzo 2017

Io sono ciò che dono

Mi scriveva Antonello a commento del post del 3 marzo scorso:

«Quando leggo quello che scrivi sotto la tua foto mi verrebbero tante domanda da porti.
Questo "regista" di cui parli è una presenza, è un'immaginazione tua, un tuo desiderio proiettato nell'infinito?
Lo chiameresti Dio?
E' pensabile qualcuno che abbia dei progetti su di te?
Su di me?
Non mi serve una predica... ma curioso sono»


Antonello, non ho intenzioni di farti prediche (penso di non saperne fare) ma ti comunico qualcosa che sta sotto quelle parole che ho posto come presentazione di chi sono io.
I fatti della vita mi hanno aiutato a riflettere, a cercare in me stesso nuovi adattamenti al nuovo, al dolore, a inaspettate prove.
Proprio questo cercare in me l’adattamento al “nuovo” mi ha fatto scoprire che la risposta ad ogni domanda, prima che da fuori, viene da dentro di me.
Come se fossi io il contenitore della verità cercata.
Quando arrivo ad appigliarmi a questa “verità” scopro che è fuori di me, negli altri, nelle situazioni.
Allora questo Regista abita in me e vuole la mia felicità.
Posso chiamarlo come voglio: Vita, Fonte, Principio, Verità… perfino Dio.
Ma sono certo di essere stato agevolato dalla conoscenza di un Uomo, Gesù.
Ha detto ciò che nessuno avrebbe saputo dirmi per conoscermi, mi ha dato le chiavi per entrare in me e per uscire da me. Mi ha detto una cosa importante: “ama, esci da te e ti conoscerai, perché la verità è in te, la verità è amore e solo l’amore dato ti rivela. Tu sei tutto ciò che doni”.
Non so se ti ho risposto.
Ciao,
          Tanino


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