Marco, un ragazzo di Roma, raccontava:
Alla fine dell’anno, sono andato con dei miei
amici a festeggiare a casa di uno di loro. È stata una serata molto
movimentata, giochi, film, cena alla fine ci si è accorti che la casa era
proprio ridotta male. Era tutto sottosopra, e a causa del brutto tempo c’era
fango un po’ ovunque. Guardandomi attorno e vedendo i miei amici
nell’indifferenza totale, ho capito che nessuno si sarebbe fatto avanti per
dare una mano a riassettare la casa, così ho iniziato a pulire.
Qualcuno dei presenti, senza regole, aveva
alzato un po’ di troppo il gomito con la conseguenza drammatica di doverlo
assistere. Mi sono subito, offerto di aiutarlo a pulirsi e gli ho fidato la mia
maglia di ricambio, poi con pazienza ho cercato di pulire dove aveva sporcato.
Ora, mentre, con paletta e straccio in mano cercavo di lavare il pavimento,
ecco che qualcuno dei miei amici si era avvicinato e guardandomi mi avevano
detto: "Perché fai questo? Che t’importa pulirà qualcun altro”.
La mia
risposta è stata pronta e decisa, ho detto faccio questo perché sono un
cristiano e cerco di dimostrarlo sempre. In quel momento, e con quelle persone
dove il 90% dei miei amici si dichiarano apertamente non credenti, mi sono
sentito meglio, in pace con me stesso, mentre, da dentro il cuore mi veniva una
grande felicità.
La bellezza di questa esperienza è anche l'età del ragazzo.
RispondiEliminaGrazie Tanino di questa perla.
Ho nipoti adolescenti e so cosa significhi camminare con loro...
Qualche giorno non hai pubblicato e mi ero preoccupato...
Ma anche tu hai bisogno di riposo!
Mi sbaglio?
Anche per me si presenta un'estate con delle possibilità di interrompere il ritmo... anche se il mio ritmo è quello di un nonno pensionato.
Certo se tu fossi in Italia si potrebbe cercare la possibilità di incontrarsi.
Auguri e grazie.
Ringrazia anche il ragazzo di Roma.
A presto,
Ludovico