giovedì 24 agosto 2017

Messaggio per un'aquila... (De Mello)



Quando ho letto Messaggio per un’aquila che si crede un pollo di Anthony De Mello, mi son guardato in giro e vedendo con occhi più semplici la vita mi son detto: “Anche se fossi pollo io volerò come un’aquila!”.
Presento come dono il racconto introduttivo:


Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia. L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata, l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini. Per tutta la vita l’aquila fece quello che facevano i polli del cortile, pensando di essere una di loro. Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro. Trascorsero gli anni e l’aquila divenne molto vecchia. Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate. La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita: “Chi è quello?” chiese. “E’ l’aquila, re degli uccelli, rispose il suo vicino. “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli. E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale”
Anthony De Mello

4 commenti:

  1. Capolavoro di De Mello!
    Grazie,
    Teresa

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  2. e bravo Tanino!
    Ludovico

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  3. Quanti polli che sarebbero aquile e quante aquile che vivono da polli!
    Carosello della vita!
    Ciao, Stefano

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