Una lettrice del blog mi ha mandato
gli ultimi versi di questa poesia
di Eugenio Montale.
E' una poesia ricca di speranza.
Dice che l'uomo non deve accontentarsi mai
e ogni meta raggiunta
può e deve essere
un punto di partenza verso altre mete...
"Più in là"
S'è rifatta la calma
nell'aria: tra gli scogli parlotta la maretta.
Sulla costa quietata, nei broli, qualche palma
a pena svetta.
Una carezza disfiora
la linea del mare e la scompiglia
un attimo, soffio lieve che vi s'infrange e ancora
il cammino ripiglia.
Lameggia nella chiaria
la vasta distesa, s'increspa, indi si spiana beata
e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia
vita turbata.
O mio tronco che additi,
in questa ebrietudine tarda,
ogni rinato aspetto coi germogli fioriti
sulle tue mani, guarda:
sotto l'azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:
"più in là!".
Eugenio Montale (1896-1981)
Poeta, critico musicale, giornalista italiano.
Premio Nobel per la letteratura 1975
Poeta, critico musicale, giornalista italiano.
Premio Nobel per la letteratura 1975
1 commento:
Qualche parola ho dovuto cercarla... ma è un'ottima poesia di Montale.
Grazie, Tanino.
Ettore Z.
Posta un commento