sabato 18 marzo 2017

L'origine della paura è nel futuro

MIA MOGLIE VERA MI DICE: «SULLE STRADE FRANCESI OGNI CINQUANTA MINUTI MUORE UN UOMO. GUARDALI, TUTTI QUESTI PAZZI CHE CORRONO ACCANTO A NOI. SONO GLI STESSI CHE SANNO ESSERE COSÌ STRAORDINARIAMENTE PRUDENTI QUANDO SOTTO I LORO OCCHI VIENE SCIPPATA UNA VECCHIETTA. COM'È POSSIBILE CHE QUANDO GUIDANO NON ABBIANO PAURA?». CHE COSA RISPONDERE? QUESTO, FORSE: CHE L'UOMO CURVO SULLA MOTOCICLETTA È TUTTO CONCENTRATO SULL'ATTIMO PRESENTE DEL SUO VOLO; EGLI SI AGGRAPPA A UN FRAMMENTO DI TEMPO SCISSO DAL PASSATO COME DAL FUTURO; SI È SOTTRATTO ALLA CONTINUITÀ DEL TEMPO; È FUORI DEL TEMPO – IN ALTRE PAROLE, È IN UNO STATO DI ESTASI: IN TALE STATO NON SA NIENTE NÉ DELLA SUA ETÀ, NÉ DI SUA MOGLIE, NÉ DEI SUOI FIGLI, NÉ DEI SUOI GUAI, E DI CONSEGUENZA NON HA PAURA, POICHÉ L'ORIGINE DELLA PAURA È NEL FUTURO, E CHI SI È AFFRANCATO DAL FUTURO NON HA PIÙ NULLA DA TEMERE.



MILAN KUNDERA, LA LENTEZZA, ADELPHI, 1995, PP. 9-10

1 commento:

Feri ha detto...

bella lezione, ci voleva
F