Tra i vari gruppi di pellegrini che hanno celebrato a S.
Pietro il Giubileo straordinario della Misericordia, quello dei carcerati di
domenica 6 novembre, penso che aiuti a comprendere cosa sia il Giubileo.
Significativa la statua di Maria con Gesù Bambino che
tiene una catena con le manette.
Qualche parola dell’accorato discorso di papa Francesco:
“…non esiste tregua né riposo per Dio fino
a quando non ha ritrovato la pecora che si era perduta”.
“Non esiste luogo del nostro cuore che non
possa essere raggiunto dall’amore di Dio. Dove c’è una persona che ha
sbagliato, là si fa ancora più presente la misericordia del Padre, per
suscitare pentimento, perdono, riconciliazione”.
E’ “ipocrisia”, quella che “spinge a vedere
in voi solo delle persone che hanno sbagliato, per le quali l’unica via è
quella del carcere. Io vi dico che ogni volta che entro in un carcere mi domando: ‘Perché
loro e non io?’. Tutti abbiamo la possibilità di sbagliare, tutti”.
“… si dimentica che tutti siamo peccatori e, spesso,
siamo anche prigionieri senza rendercene conto. Quando si rimane chiusi
nei propri pregiudizi, o si è schiavi degli idoli di un falso benessere, quando
ci si muove dentro schemi ideologici o si assolutizzano leggi di mercato che
schiacciano le persone, in realtà non si fa altro che stare tra le strette
pareti della cella dell’individualismo e dell’autosufficienza, privati della
verità che genera la libertà”.
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