Stamani sono stato a
cantare col coro nel carcere di Rebibbia.
Stasera mi sento
anch'io un pò recluso, e mi sembra strano di essere solo nella mia cella.
Stando a contatto con
loro ho sentito penetrare nella mia pelle il dolore di tanti.
Rivedo il loro
sguardo, le loro mani tese alla ricerca di una mano amica.
Ogni attimo è stato
infinito si è fissato nell'eternità.
Eravamo tutti di
nuovo uomini, come lavati da questo incontro,
direi di più
fratelli...lasciandoci per ricordarci ancora.
Carcere di Rebibbia, novembre ’16
Francesco Lazzoni
2 commenti:
Grazie Francesco, anche per me era molto forte...!
Grazie Francesco,
anche se mi trovo oltre il mare,
mi sono sentito con te,
in questa infinita esperienza,
per sanare ogni male dal cuore,
dalla mente, dalle venne.
Un abbraccio, Ede
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