Dall’Omelia di papa Francesco:
“Poi, a Natale vedremo questa
piccolezza, questa cosa piccola: un bambino, una stalla, una mamma, un papà …
Le cose piccole. Cuori grandi ma atteggiamento di piccoli. E su questo
germoglio si poserà lo Spirito del Signore, lo Spirito Santo, e questo germoglio
piccolo avrà quella virtù dei piccoli, e il timore del Signore. Camminerà nel
timore del Signore. Timore del Signore che non è la paura: no. È fare vita il
comandamento che Dio ha dato al nostro padre Abramo: ‘Cammina nella mia
presenza e sii irreprensibile’. Umile. Questa è umiltà. Il timore del Signore è
l’umiltà”.
“Vivere l’umiltà, l’umiltà cristiana,
è avere questo timore del Signore che – ripeto – non è paura, ma è: ‘Tu sei
Dio, io sono una persona, io vado avanti così, con le piccole cose della vita,
ma camminando nella Tua presenza e cercando di essere irreprensibile’. L’umiltà
è la virtù dei piccoli, la vera umiltà, non l’umiltà un po’ di teatro: no,
quella no. L’umiltà di quello che diceva: ‘Io sono umile, ma orgoglioso di
esserlo’. No, quella non è la vera umiltà. L’umiltà del piccolo è quella che
cammina alla presenza del Signore, non sparla degli altri, guarda soltanto il
servizio, si sente il più piccolo. È lì, la forza”.
“Guardando Gesù che esulta nella gioia
perché Dio rivela il suo mistero agli umili, possiamo chiedere per tutti noi la
grazia dell’umiltà, la grazia del timore di Dio, del camminare nella sua
presenza cercando di essere irreprensibili. E così, con questa umiltà, possiamo
essere vigilanti nella preghiera, operosi nella carità fraterna ed esultanti di
gioia nella lode”.
Papa Francesco, Santa Marta, 29 novembre 2016
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